L’opinione di Attila Frizzo: limiti che, inspiegabilmente, si ripetono

La sconfitta di Treviso mette a nudo alcune mancanze della squadra biancorossa, soprattutto il fatto di non avere pericolosità in attacco, con percentuali rivedibili.

Landi in borghese

Anche al Palaverde di Treviso il mal di trasferta delle maglie biancorosse si è manifestato, infatti dopo due periodi di gioco razionale, continuo e determinato il quintetto triestino è  praticamente scomparso.

Ancora una volta Prandin e compagni hanno, nel terzo e quarto periodo, limitato la loro capacità di realizzazione a 9 e 10 punti, 19 punti in totale su 20 minuti effettivi di gara. E’ sconfortante constatare che non è la prima volta che i giocatori di coach Dalmasson si esprimono con medie di realizzo non plausibili per una partita tra celibi e ammogliati.

Quando una squadra di basket di professionisti e aspiranti tali non riesce in cinque partite su nove a mostrarsi competitiva per buona parte dei 40 minuti di gioco, il motivo appare evidente: la Pallacanestro Trieste 2004 ha, allo stato delle nove partite disputate, di essere benissimo preparata in difesa ma di limitare la sua potenzialità offensiva a qualche azione di contropiede, propiziata dalla determinazione difensiva nonché il solito giro palla con tiro dall’angolo e dall’ormai atavica azione penetra, scarica per il tiro da tre e spera nell’aiuto della graziosa dea bendata.

Quando l’avversario di turno controlla o riduce al minimo le più che leggibili e monotone velleità dei triestini il “gruppo” mostra i suoi limiti come a Treviso: 4 su 17 nel tiro da tre, appena 18 su 46 nei tentativi da due. Nove punti nel terzo e dieci punti nel quarto periodo!

Nel gruppo a disposizione del coach è ricomparso il “lungo” e valido Landi che ha firmato 4 punti come Pecile che di solito è più preciso. Senza avere la presunzione di essere in possesso di lungimiranza cestistica va confermata l’urgenza del reperimento di un play-maker capace di guidare la formazione sul parquet nei momenti difficili e la disponibilità di un pivot di ruolo che possa essere un riferimento in più per delle azioni di attacco di oggi che vengono lette e limitate anche dalle più modeste formazioni del girone est del campionato di A2.

Domenica per gli accordi tra la Federazione italiana pallacanestro e una pay TV l’incontro Trieste – Brescia, una delle tre capoclassifica quest’ultima, si giocherà alle ore 14.15. Per l’inusitato orario di gioco i “solerti” responsabili del sodalizio triestino hanno creato molti avvenimenti e facilitazioni di conforto, tra le sorprese il piatto unico triestino al Palarubini al prezzo di 13 Euro.

Lodevoli le azioni di contorno, urge però trovare un main sponsor, tesserare un play maker e un pivot, almeno secondo la nostra modesta opinione.

Attila Frizzo