Primo assaggio di derby, prime schermaglie sportive al palasport di Grado per mandare messaggi subliminali alla regione cestistica. Apu Udine senza Vannuzzo e Chiti, Alma Trieste con i soliti acciacchi di Baldasso e Coronica.
Si parte col botto, Simioni con un educatissimo passaggio per il backdoor con schiacciata Green, replicata pochi secondi dopo; vantaggio giuliano per 6-0. Laser rompe il ghiaccio da oltre l’arco per i friulani, ma dalla parte opposta il giovane Simioni canta e porta la croce, tradotto incide offensivamente e provoca errori altrui in difesa. Ispirata vena al tiro di Bossi e soci, Udine palesa una stanchezza, peraltro fisiologica, figlia del supplementare con Agrigento. Allunga a +12 la squadra di Dalmasson, la stoppata di Da Ros su Delegal è il manifesto dei primi 5 minuti di partita. Uscita dal time out degna di nota per i neri di coach Lardo, piglio difensivo nettamente diverso e buone gestioni offensive, mini parziale di 0-5. Aggressività in aumento da ambo le parti, prima frazione chiusa sul 22-11. Quintetti italiani di fronte per riprendere le ostilità, l’intensità continua ad essere leggermente maggiore in casa triestina, il vantaggio logica conseguenza: 30-13. Simioni studia per diventare il nuovo Cantarello in fase difensiva, secondo “sfondamento” preso e la sensazione che abbia un ottimo senso della posizione; tanti secondi e terzi possessi per Trieste, Apu oggettivamente sotto tono fisico, il rientro della coppia coloured giuliana marca maggiormente il gap: 33-18. Jordan Parks fa esplodere il palazzo con un’affondata sul malcapitato Laser, squadre all’intervallo con un monologo Alma: 38-20.
Udine parte dalla difesa per dare un senso alla serata gradese, con tanta fatica da parte di tutti gli effettivi, Cuccarolo su tutti; coach Lardo sull’ennesima palla persa e un -19 sul tabellone, è costretto ad un time out riparatore. Green delizia la platea con un’altra schiacciata mulinata, “ventello” materializzato. Momento del match di discutibile bellezza, ambo le formazioni palesano orrori tecnici e il punteggio si muove poco; nell’asfittico attacco friulano non si trova la benchè minima oasi di credibilità balistica, senza però logica di squadra, 50-28 e time out Udine. Javonte Green è un altro Parks, e Dio solo sa quanto questa “investitura” è sinonimo di garanzia; sulle due metà campo sempre “cattivo”, esce fra gli applausi alla chiusura della terza frazione (50-31). Energia difensiva ritrovata per gli uomini di Lardo, Trieste fatica maggiormente a trovare canestri al punto di costringere coach Dalmasson a chiamare time out. Prosegue il lento ma inesorabile avvicinamento (-12), prima dell’ennesima schiacciata di Green. Ultimi minuti senza spunti degni di nota, Alma Trieste che conduce in porto un match mai in discussione, lasciando a Udine qualche pensiero in più per il futuro. Finisce 63-44, il primo derby è agli archivi ma nessuno tragga troppe conclusioni, è improvvida operazione settembrina.
ALMA PALLACANESTRO TRIESTE – APU GSA UDINE 63 – 44 (22-11; 38-20; 50-31)
ALMA PALLACANESTRO TRIESTE: Coronica 2 (2/2 tl), Bossi 10 (2/4 da tre, 4/4 tl), Prandin 2 (1/1), Pecile 2 (1/3), Baldasso 7 (1/3, 1/1 da tre, 2/2 tl), Green 15 (4/4, 2/5 da tre, 1/2 tl), Da Ros 5 (2/3, 1/4 tl), Parks 11 (4/7, 3/4 tl), Pipitone 4 (2/4), Simioni 5 (1/1 da tre, 2/4 tl). N.E. Ferraro e Gobbato E. All. Dalmasson Ass. Praticò, Legovich
APU GSA UDINE: Diop, Castelli 5 (1/1, 1/4 da tre), Delegal 8 (2/7, 1/2 da tre, 1/4 tl), Gatto, Zacchetti 4 (1/4, 2/2 tl), Truccolo 7 (2/4 da tre, 1/2 tl), Nobile 4 (2/3), Laser 5 (1/3, 1/3 da tre), Cuccarolo 5 (1/4, 3/4 tl), Pinton 2 (1/2), Ferrari 4 (1/2, 2/4 tl). N.E. Maran. All. Lardo Ass. Braidotti, Vignola
Arbitri: Almerigogna (Trieste) e Spessot (Fogliano – Go)
NOTE: tiri dal campo Trieste (15/30 da due, 6/16 da tre, 15/24 tl); tiri dal campo Udine (10/28 da due, 5/17 da tre, 9/17 tl). Rimbalzi: Trieste 33 (24 difensivi, 9 offensivi. Green 7, Pipitone 6), Udine 29 (19 difensivi, 10 offensivi. Castelli, Delegal 4). Assist: Trieste 17 (Bossi, Da Ros 4), Udine 8 (Cuccarolo 2).
Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)