Analisi post Piacenza…pardon, ansia da derby!

Che bello è…

“Che bello è…quando esco di casa, per andare al palazzo, a tifare Trieste…” è il coro che si alza dalla Curva Nord che racchiude tutta l’essenza delle ultime domeniche per gli appassionati di basket. L’Alma è tornata a vincere, divertire e a far spellare le mani con giocate mix perfetto di intensità e atletismo. Ancora quindi tante liriche ad un metro da terra per la coppia Green-Parks, un Stefano Bossi ritrovato e Alessandro Cittadini che bagna un esordio sbagliando un solo tiro libero. Cosa vuol dire tutto ciò? Che quando le cose si allineano e c’è la cultura del lavoro alla base di tutto, i dividendi si traggono alla distanza, e quasi sempre sono molto generosi. E in questo idilliaco stato la squadra di Dalmasson ridimensiona ogni avversaria: Piacenza era una compagine quadrata, fatta di stranieri di categoria superiore e italiani di mestiere. Oltre questo, veniva con un discreto entusiasmo per la nobile posizione in classifica, ma non c’è verso quando di fronte si materializza il moto perpetuo biancorosso ritmato dai tantissimi tifosi del Palatrieste. E il bello deve ancora venire…

“Citta c’è”, e l’emozione di vedere un lungo incidere

Come sempre non guardo lo scout per giudicare una prestazione. Pongo l’attenzione su un’azione simbolo della partita: Bobby Jones che gioca spalle a canestro contro Cittadini, ruota sul perno istericamente cercando disperatamente di far deragliare il lungo biancorosso, e niente…un muro davanti a sè (salvato poi dall’improvvido fallo di Bossi ndr.). Questo è avere una presenza in area pitturata, la stessa che ha dato profondità all’attacco triestino, aprendo soluzioni per tiri da tre punti comodi o gravando di falli i pari ruolo avversari. Dopo tanti anni Trieste si trova un lungo di ruolo incidente, sopraffino tecnicamente, prova ne siano le due triple realizzate. E, a dirla tutta, sinceramente il suo modo di stare in campo non è parso come una forzata volontà di coinvolgimento, ma un naturale completamento del tassello mancante di un puzzle stagionale. Non è un caso che il competente pubblico del Palatrieste abbia tributato un applauso convinto al pronunciare il nome dallo speaker prima della palla a due… la scelta di mercato aveva convinto tutti in partenza.

Ok, scatenate l’ansia…è LA settimana, è IL derby!

Abbiamo tutti fatto finta di niente…abbiamo dissimulato serenità e ci siamo dimostrati razionali analisti della partita contro Piacenza. Adesso, suonata la sirena del quarantesimo, goduto del quarto importante successo consecutivo, potete tranquillamente scatenare…l’ansia da derby! I giorni passeranno troppo lenti, l’adrenalina salirà a dismisura fino all’adunata verso la Mecca regionale il sabato sera.

Pannocchie e trattori da una parte, trasferte all’estero dall’altra, dopo 12 anni sarà anche il primo derby dei social. I giorni scorsi hanno già registrato sfottò reciproci (assolutamente civili e spiritosi), i cori della Curva Nord hanno ricordato, qualora ce ne fosse bisogno, il focus emotivo prossimo. Godete anche dell’attesa, alimentatevi di sano spirito campanilistico, perché spettacoli del genere, rimangono nella memoria di tutti. E che sia un derby di cultura sportiva, quella che differenzia una primitiva baruffa di quartiere dalla sana competizione per il predominio cestistico regionale.

Conto alla rovescia…

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)