Orgoglio, mentalità, condizione, lavoro: questa è la Falconstar

Federico Franceschin, dopo la vittoria contro Mestre: "Una partita emozionante, sono molto contento, ma la nostra situazione di emergenza prosegue".

Una piccola favola. All’interno di una storia, quella del campionato in corso, certamente ancora tutta da scrivere, ma comunque andrà a finire la stagione il pomeriggio di Mestre rimarrà uno dei momenti più alti dell’annata. Pochi avrebbero scommesso su una Energy Lab Falconstar decimata dagli infortuni alla vigilia della gara, nessuno sul 51-30 per Mestre a metà del terzo quarto, quando la partita stava assumendo il tono dell’esibizione per i padroni di casa.

Della rimonta, e soprattutto degli incredibili minuti finali, ormai si sa già tutto, anche perché grazie alla web-tv dei padroni di casa anche da Monfalcone si è potuto assistere alla sfida. Talmente tante sono state le componenti che hanno determinato la conquista di due punti inimmaginabili che citarle tutte comporterebbe un commento che riga dopo riga diventerebbe alla fine noioso, ma una merita la citazione: l’orgoglio, quello di chi si porta dietro tante ore di lavoro di palestra e che vede vanificate per colpi di sfortuna seriali (la tripla “con risucchio” dell’ex Tonetti a pochi secondi dalla fine poteva essere l’ennesimo), un orgoglio che non ha età ma che viene simboleggiato soprattutto dai “vecchietti” del gruppo: vedere un classe ’75 come Petrovic tuffarsi sul parquet per recuperare una palla o un classe ’79 come Benigni, con tanto di acciacchi, lottare come un leone a rimbalzo, illumina gli occhi di qualsiasi appassionato di palla a spicchi.

“E’ stata sicuramente una partita emozionante, e non posso nascondere di essere molto contento – racconta coach Franceschin – allo stesso tempo però non dobbiamo nasconderci che la nostra situazione di emergenza continua. E’ l’ora dell’entusiasmo e della felicità, ma io come allenatore ho il dovere di pensare alle cose che non hanno funzionato, a certe situazioni semplici che non abbiamo gestito bene, alle cose, insomma, che ci hanno portato fino al -21. E lo dico perché sono convinto che anche in questa situazione, con tanti assenti, abbiamo le qualità per giocare un’intera partita come abbiamo fatto negli ultimi 15’”.

Se coach Franceschin con il suo staff (Marco Maran, Matteo Franco, Gigi Tomasi) non avesse costruito un gruppo solido mentalmente e fisicamente tutto questo non sarebbe potuto succedere. La Falconstar ha avuto la forza mentale di continuare a lottare e a credere nell’impresa, e allo stesso tempo la condizione atletica ha supportato alla grande questa fiducia. Al resto poi ci hanno pensato azzeccate mosse tattiche (“Abbiamo attaccato Bjegovic in difesa e gli abbiamo tolto energie da spendere in attacco, poi la nostra zona ha pagato perché ha tolto loro ritmo e punti di riferimento”, spiega il tecnico triestino) e soprattutto le prodezze tecniche, una tripla fondamentale di Miniussi, i canestri di Petrovic, l’astuzia di Colli nel guadagnarsi 3 liberi consecutivi, l’arresto e tiro di Bonetta, il piazzato finale di Tossut.

“E’ tutto frutto del lavoro in palestra, non sono giocate casuali o di puro talento – spiega il tecnico triestino – Bonetta e Tossut lavorano con Maran e Franco proprio su questi fondamentali, sul palleggio arresto e tiro, è bello e giusto che poi vengano ripagati da questi risultati. Però ripeto, va bene gioire, ma dobbiamo restare sul pezzo, con Caorle sarà durissima, poi andremo a Castelfranco e saremo ancora in pochi. Dobbiamo stringere i denti ancora due settimane”.