Analisi post Ferrara, verso la partita più importante della stagione di R.Baldini

Fiori e congratulazioni alla moglie di Bowers

Fiori, congratulazioni e una partecipazione spontanea di rara intensità per la Trieste cestistica che rende omaggio alla moglie di Bowers (a proposito, è nato?). L’assenza clamorosa del forte giocatore della Bondi ha dimezzato dalla palla a due le possibilità per gli estensi di portare a casa il successo. Si potrebbe discutere sull’opportunità di un professionista di marcare visita all’impegno sportivo, quello che è certo è che di colpo coach Trullo è venuto meno di quasi 20 punti a partita e 8 rimbalzi. Non solo, le rotazioni già ridotte e con Soloperto acciaccato, sono diventate minime. Gioco forza l’allungo giuliano nel finale, con avversari spettatori non paganti, è stato letale. Mettiamola così, l’Alma Trieste ha avuto un risarcimento morale per un rinvio un po’ sospetto della partita del 17 Dicembre.

Piano partita eseguito, ma i presupposti erano diversi…

Come ti aggiusto un piano partita. L’avevamo rimarcato a chiare lettere: tenuta sotto gli 80 punti la Bondi Ferrara è un’arma spuntata. Trieste è partita malissimo, concedendo canestri facili in una difesa colabrodo. Roderick ha banchettato in ogni parte del campo senza contrasti apparenti, le mani di Cortese e soci sembravano ispirate. Poi l’intervallo, quei magici 15 minuti in cui l’allenatore può “vomitare” i propri fastidi tecnico-tattici per raddrizzare la squadra; ecco che la difesa diventa competente, i telecronisti cominciano a scagliarsi contro il permissivismo arbitrale (quando la LNP riuscirà a far capire che è un servizio nazionale, quindi super partes?), Trieste costruisce la sua vittoria tenendo l’avversaria a quota 67. Missione compiuta.

La lezione a Javonte Green

Lo ha fatto di questi tempi con Murphy Holloway, la scorsa stagione con Jordan Parks (e anche questa), ora con Javonte Green. Coach Eugenio Dalmasson non fa prigionieri, e l’indolenza del proprio giocatore meritava di essere…evidenziata. Ultimo quarto a guardare i compagni vincere, seduto in panchina, minuti fastidiosi e lunghissimi per rimuginare su quanto fatto (soprattutto quello non fatto), il messaggio arrivato a chiare lettere che nessuno è indispensabile nel gruppo Alma, men che meno con approcci di quel tipo. L’essere volubile fa parte della giovane età, anche un calo di rendimento non è scandaloso vista la clamorosa prima parte di stagione; semplicemente l’ala di Petersburg deve essere rimessa sui binari consoni alla bisogna, senza isterie.

Personalità evidenti

Ad inizio stagione si faceva fatica a indicare personalità forti sui 28 metri di parquet: c’erano si due fisicità sopra la media (Green e Parks ndr.), c’era competenza cestistica (Pecile, Da Ros, Bossi), entusiasmo giovanile…ma non si vedevano giocatori, ma soprattutto giocate di carattere. Da qualche settimana invece l’impressione è che la struttura della squadra sia anche griffata da prestazioni solide: Andrea Pecile è sempre più leader nei momenti che contano, Stefano Bossi anche nei pallidi inizi di partita riesce poi a ricamare una partita da Mvp, Da Ros ha le mani sul volante per tutti i quaranta minuti. Oggi quindi guardo l’Alma Trieste e vedo freschezza atletica, atletismo e…personalità. Sarà un caso ma con questi ingredienti sono arrivate anche le vittorie esterne.

Roseto, la partita più importante della stagione

L’allenatore usa toni perentori da qualche settimana e noi facciamo altrettanto: con Roseto Trieste si gioca la partita più importante della stagione. Primo perché porterebbe la distanza fra le due a 4 punti, secondo perché l’Alma rimarrebbe nel treno delle cinque battistrada, terzo perché in casa non è possibile perdere terreno nel cammino play off. Esageriamo? Con la testa giusta e senza pensarci troppo, si può lavorare sulla differenza canestri (12 punti dall’ 87-75 dell’andata) per mortificare ogni velleità degli “squali” di risalire la china. Di cosa c’è bisogno? Dell’Alma Arena al suo meglio, di quella passione declinata in decibel che la curva ha esportato a Imola, Treviso e Ferrara. Sotto a chi tocca!

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)