Analisi post Roseto di Raffaele Baldini

Il letargo del basket non conosce stagioni

Sono allineato con le esternazioni di coach Praticò e del Presidente Marzini. Torna inesorabile con le prime nevicate in montagna o i primi soli primaverili l’indole godereccia triestina che stempera tutte le passioni. Se dopo il derby sembrava che a Trieste non si potesse stare senza pallacanestro, contro Roseto il pubblico dimostra che il terzo posto in classifica e l’acciaccato Adam Smith potessero bastare per archiviare l’incontro. Passi per l’indolenza tipica triestina, passi anche per il libero arbitrio che seleziona gli eventi da seguire (a Trieste non c’è proprio troppo imbarazzo nella scelta comunque), quello che nei tantissimi appassionati baskettari non può essere concesso, è l’omissione di un concetto chiave: per raggiungere obiettivi insperati, e l’Alma Trieste veleggia sulle ali dei propri sogni, c’è bisogno del “sesto uomo”, quell’abbraccio caldo e rumoroso visto in altre occasioni. Siamo abituati bene? Superiamo spesso la media spettatori della serie A (3798 ndr)? Si, ma siamo anche una culla del basket…

Bentornato Jordan!

E’ tornato definitivamente “Picasso”. L’avevamo detto in tempi non sospetti che era solo una questione di tempo. Come mai così tanto convinti? Perché non è mai venuto meno il principio cardine per un professionista, cioè quello di lavorare seriamente. L’ala americana, seppur ammantata da un malinconico atteggiamento durante le partite, è stata sempre propositiva, festeggiando con i compagni anche quando il proprio scout non gli arrideva. Quando Jordan è aggressivo non ha reali avversari, quando aggredisce anche il tiro è più credibile, quando torna la pantera sui 28 metri c’è energia in tutto il gruppo. Per quasi venti minuti abbiamo visto l’ideale mix della premiata ditta Green-Parks: pericolosi in maniera equilibrata, sono un mal di testa per le avversarie.

Occhio alla seconda

Una domanda, o forse due, rimbalzavano nella testa di addetti ai lavori e tifosi: come giocherà la squadra senza “Bobo” Prandin? Come tamponerà la questione regia? Ad entrambi i quesiti la risposta rassicura chiunque. La squadra ha mantenuto l’identità battagliera grazie al fantastico secondo tempo di Coronica e alla presenza mentale di Baldasso; la regia, non avendo particolari pressioni, è stata gestita comodamente da Stefano Bossi e poi da Baldasso e Pecile a turno. Lungi da me smorzare gli entusiasmi ma ci sono due elementi “pericolosi”: il primo è che non è mai la partita subito successiva ad una defezione quella a fare giurisprudenza, ma la seconda, la terza, ecc. Poi, considerando l’andamento sinusoidale della panchina, di giocatori come Coronica e Baldasso, è tutta da verificare la solidità nel tempo.

Sito LNP, con grande calma…

La LNP ha deciso di mantenere più pathos possibile al campionato di serie A2. Alle ore 22.00 di sera ancora non erano aggiornati i risultati finali delle partite, alcune addirittura con il risultato sbagliato. Quale? Trieste-Roseto, solo per il sito ufficiale è finita 79-69, per la disperazione dei tifosi giuliani non presenti al palazzo e affranti nell’apprendere che per soli due punti Trieste non pareggiava almeno la differenza canestri. Sulle restanti partite non metterei la mano sul fuoco…fate il vostro gioco.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)