Matteo Moretti, un uomo chiamato assist

Il regista della Bluenergy Codroipo si è messo in evidenza con una prova magistrale, dal punto di vista della regia: ben quattordici i palloni smarcanti serviti ai compagni.

Martedì, tempo di appuntamenti settimanali con le consuete rubriche di MegaBasket: tempo di quintetto ideale della settimana, con l’analisi delle partite di coloro che maggiormente si sono distinti nel weekend cestistico delle serie minori del Friuli Venezia Giulia. Non perdiamo tempo ed andiamo subito a vedere chi sono coloro che si sono meritati la “nomination”.

PLAYMAKER: Assolutamente da menzionare la prova di Matteo Moretti, regista di 180 centimetri classe 1993 in forza alla Bluenergy Codroipo. Perchè premiare un giocatore che segna 7 punti in 31 minuti direte voi? Mai giudicare un giocatore dai punti segnati, specialmente se si tratta di un gestore di palla come Moretti; a fronte del suo 2/3 da due e 1/4 da tre, infatti, il prodotto del settore giovanile biancorosso ha letteralmente dominato il parquet contro i malcapitati “piccoli” del Mamma Emma Castelfranco, con 6 rimbalzi catturati ma soprattutto con la bellezza di 14 (si, avete letto bene: quattordici) assist scodellati ai compagni. Una prova “Stocktoniana” la definirebbero gli appassionati di NBA Anni Novanta, con la quale Moretti ha propiziato il +30 conclusivo per il team di Daniele Portelli ed ha dato i ritmi giusti, permettendo al suo team di arrivare a toccare quota 93 punti segnati.

GUARDIA: Il miglior “2” della settimana è Leonardo Minelli, guardia del 1997 che milita con il San Vito Trieste. Giocatore silenzioso, di quelli che non noti ma che non puoi mai lasciare libero, specialmente quando si aggira nei pressi del perimetro: al secondo anno con i colori gialloblù, in questa stagione Minelli si sta ritagliando uno spazio da vero e proprio specialista che, quando viene chiamato in causa, non delude mai potendo pure dare una mano anche in cabina di regia, pure se viene utilizzato prettamente da esterno. Nel derby contro l’Interclub Muggia, ha letteralmente messo a “rosolare” la mano, per dirne una sulla temperatura: ben 24, infatti, i punti messi a referto da questo giocatore che magari non avrà una fisicità così sviluppata, ma quando può alzarsi e tirare da tre punti risulta davvero mortifero.

ALA PICCOLA: La lode come “3” va sicuramente data a Matteo Cianciotta, esterno di 190 centimetri classe 1994 del Latte Carso Ubc Udine. I friulani sono in un momento in cui devono rinunciare al loro miglior realizzatore, Tiziano Floreani: e allora sai che c’è? Succede che l’esterno carnico si prende la responsabilità di essere il punto di riferimento in attacco a livello di perimetro, e scatena tutto il suo talento offensivo contro la malcapitata difesa della Vida Latisana. Ventitré i punti segnati, una cifra che però non racconta del peso specifico dei canestri di questo giocatore, capace di vere e proprie raffiche perimetrali, ma dotato anche di un sontuoso tiro dalla media distanza: se proprio vogliamo trovargli una pecca, forse manca di quel pizzico di fisicità in più nella propria metà campo che lo renderebbe il giocatore perfetto ma, si sa, non si può certamente avere tutto e a coach Paderni sembra che vada assolutamente bene così.

ALA FORTE: Lo inseriamo come “4”, perchè è il ruolo che sta ricoprendo in questa stagione, ma in realtà lui è un esterno che può fare davvero di tutto. Davide Pecchi (Don Bosco Trieste) è un giocatore di 190 centimetri classe 1996 che ha un potenziale incredibile: certamente, spesso ha pure la capacità di “fermarsi da solo”, prendendosi qualche pausa di troppo, ma coach Gabriele Gilleri sa di avere in casa un vero e proprio crack per la categoria. Fisico atletico, capacità di colpire da qualsiasi posizione e, in questa stagione, anche un ottimo apporto a rimbalzo e in difesa sui lunghi delle squadre avversarie, visto che i salesiani non hanno un reparto interni esattamente completo. Contro Cordenons, team che comunque dentro al pitturato può schierare giocatori del calibro di Moro e Marella, insieme al duemetri Costanzo, Pecchi si è dato da fare e, oltre ai 14 punti a referto, ci ha pure aggiunto delle realizzazioni fondamentali che hanno costituito una validissima alternativa alla coppia di “piccoli” formata da Balbi e Carlin. Il fatto che si stia sacrificando come mezzolungo gli da un’ulteriore dimensione, a lui che è di fatto una guardia/ala dal discreto trattamento di palla e dalla capacità di saltare sulle teste degli avversari.

PIVOT: Le primavere passano e si susseguono ma, sotto canestro, Silvano Manzon (Vis Spilimbergo) rimane sempre una vera e propria garanzia. In una squadra composta da una batteria esterni di grandissima qualità, con nomi quali Campanotto, De Simon, Bagnarol, Bardini e Passudetti, non è certamente facile prendersi delle responsabilità offensive. E, invece, Manzon è riuscito a mettersi in luce, contro il Bor Radenska Trieste: nella larga vittoria dei mosaicisti (+24) al Basket Day, “Manzo” ha sfoderato una prestazione tutta concretezza, proprio com’è nel suo stile di gioco, essenziale e duro senza alcun fronzolo. Alla fine, per lui, ci sono stati 15 punti complessivi ed una presenza dentro l’area che ha fatto sì che la Vis vincesse lo scontro nel pitturato contro i vari Basile, Doz e compagnia. Gli anni sono quasi 39 (è nato nel 1978), ma Manzon rimane sempre l’icona del lungo lavoratore, che non si lamenta mai e che alza i toni in difesa.

SESTO UOMO: Il miglior sesto uomo della settimana è Nicholas Spolaore; guardia/playmaker di 188 centimetri nato nel 1997, Spolaore gioca al Breg San Dorligo della Valle. Non semplice scavarsi dei minuti nel reparto esterni, specialmente se davanti a te ci sono dei “mostri sacri” che rispondono ai nomi di Marco Carra, Andrea Cigliani, Alberto Grimaldi o Andrea Schina, in rigoroso ordine alfabetico. Ebbene, il buon “Nick” ha tanta di quella faccia tosta che, quando entra, riesce sempre a rendersi utile anche in pochi minuti: quando invece ha a disposizione un buon spazio, è davvero più che produttivo grazie al suo sopraffino istinto per il canestro. Nella “cavalcata” contro Feletto, è stato impiegato per tutto il secondo tempo contro una squadra davvero giovane: lui, che ricordiamo ha 19 anni, ha però giocato come un veterano ed ha rivestito i panni di bomber del team dorligese, chiudendo con un bottino che parla di 26 punti, 7/10 da due, 3/6 nelle bombe e 3/3 ai tiri liberi. Il pubblico del Basket Day ha potuto ammirarne tutto il talento: e non è certamente finita qui…

COACH: Menzione d’onore, come coach della settimana, per Paolo Freschi (Polisportiva Roraigrande), che con i suoi ragazzi ha ottenuto una vittoria, 78 – 76, nel derby con il Sistema Pordenone. Si trattava di una partita particolare, perchè molti dei suoi giocatori militavano proprio con il Sistema in C Silver nella stagione precedente e lui è riuscito a condurli al successo: fra le realizzazioni di Diego Lucas (24), i canestri determinanti di Brusadin e Gri e l’ottima difesa di Dal Moro sul temuto Tagliamento, Paolo Freschi ha visto la sua squadra rimontare dal -4 di fine terzo quarto, dopo aver subito un tremendo parziale di 12 – 29. Non molte formazioni avrebbero saputo riprendersi da tale shock: Rorai, invece, ha tenuto duro e fatto quadrato attorno ad un gruppo che sa perfettamente come sono i propri equilibri interni.