Per l’Italia un EuroBasket 2015… de minimis

Risultati migliori: si punta a questo, in futuro, con le potenzialità a disposizione.

Si è appena concluso il campionato europeo di basket che ha “premiato” i cestisti di Spagna che hanno, in finale, surclassato la Lituania, mentre i francesi si sono classificati al terzo posto regolando i solitamente poco continui cestisti della Serbia.

Nella rassegna dei posti d’onore non compaiono gli azzurri del presidente della Federazione italiana pallacanestro Gianni Petrucci che hanno conquistato il diritto  di partecipazione al Torneo preolimpico, cioè il minimo dei minimi per una formazione di ottima consistenza, ricca di non pochi protagonisti della statunitense NBA e “de la creme de la creme” del massimo campionato italiano.

Inoltre, pur in presenza di momenti finanziari certamente non dei migliori, ricca di una splendida sponsorizzazione e supportata dal sostegno sostanzioso anche in forma “pecunia” dalla più diffusa emittente privata televisiva italiana e confortata dalla curatissima organizzazione di ogni cosa e ogni dove, la selezione azzurra non ha saputo fare altro che raggiungere il minimo dei minimi.

La squadra, che ha avuto trattamenti superlativi sia per i costi che per il periodo di allenamento che per i tornei giocati in ogni dove, sulla carta si è presentata come la più “qualificata” di ogni tempo, con qualche difficoltà per il ruolo di pivot e per il concetto del difendere, puntava al…massimo dei massimi.

Sicuramente la formazione per le gesta dei singoli, Gentile, Gallinari, Belinelli in particolare, ha sciorinato momenti e risultati eclatanti e risultati (alcuni) entusiasmanti, ma a bilancio l’esame di quanto è stato speso e operato con quanto si è ottenuto, produce un saldo negativo. Sicuramente da non attribuire agli atleti ma al modo di prepararli e guidarli nei momenti difficili, insomma totale responsabilità ai responsabili tecnici, per il futuro se si punterà a risultati di vertice sarà necessario scegliere il meglio, come è stato per Sandro Gamba e Bogdan Tanjevic, gli artefici di due ori europei.

Attila Frizzo