Andrea Paderni: “Ubc Udine, vittoria a Trieste grazie alla difesa”

L'allenatore degli udinesi elogia i giovani Guadagni e Tirelli che, in uscita dalla panchina, hanno dato energia alla squadra.

Andrea Paderni, coach dell'Ubc Latte Carso.

Vince 61-71 fuori casa l’Ubc Latte Carso di Andrea Paderni: i friulani hanno espugnato un campo non facile come la Don Milani, “casa” della OFM Lussetti Servolana. Il coach degli udinesi commenta i due punti conquistati lontano dal proprio parquet.

“Torniamo da Trieste con due punti frutto di una partita solida. Sicuramente nei primi minuti abbiamo subito la veemenza dei nostri avversari che sono partiti carichi e aggressivi. Dal 7-1 interno abbiamo però rimesso subito in piedi la partita e passati a condurre sul 9-12 siamo sempre rimasti in vantaggio, arrivando anche al +17.

Ancora una volta la difesa ci ha permesso di stare sempre in partita anche nei momenti in cui le percentuali sono scese, pur prendendo tiri buoni, o in cui al contrario abbiamo avuto fretta in attacco invece che costruire qualcosa di utile.

Abbiamo ruotato 11 giocatori, di cui 10 sono andati a referto. Non è facile nè per un allenatore nè per i giocatori ruotare così tanto ma noi vogliamo che sia la nostra identità e che rappresenti un punto di forza. Ovviamente deve crescere la comprensione dei momenti del gioco perchè i ragazzi non hanno tempo per entrare in partita con calma ma devono produrre subito, partendo chiaramente dalla difesa.

Il primo quintetto ha prodotto 36 punti, il secondo 35, questo ci dimostra che siamo tutti in grado di essere importanti nell’arco dei 40 minuti. Pur sapendo che la nostra forza è e deve sempre essere il collettivo spendo due parole sui singoli, Guadagni (’93) e Tirelli (’97) in uscita dalla panca sono stati decisivi e soprattutto hanno dimostrato grande personalità sia in attacco con canestri pesanti che in difesa con un impatto fisico importante.

Questa vittoria ci dà la possibilità di continuare a lavorare con serenità perchè gli errori, soprattutto nelle scelte, sono ancora molti e noi certamente abbiamo l’obbiettivo di migliorarci e abbiamo margini di crescita che probabilmente neanche i ragazzi riescono a quantificare in questo momento. Siamo giovanissimi, quando Idelfonso è seduto praticamente abbiamo 20 anni di media…il tempo è dalla nostra parte, la chiave è continuare ad essere esigenti con noi stessi e non porsi limiti”.