Matias Principe (Vis Spilimbergo): “Il lavoro sta pagando”

Il pivot della formazione mosaicista stila un piccolo bilancio ed analizza il momento della sua squadra, che ha iniziato il 2016 al meglio.

Centro, classe 1985, nativo di Rosario (Argentina), arriva in Italia nel lontano 2004,  giocatore di grande temperamento, ottimo difensore e rimbalzista nonchè attaccante solido, nel campionato 2010-2011 passa dalla Moncada Agrigento all’Euromobil Caorle in B Dilettanti e dal 2011 all’Apu Udine dove disputa gli ultimi quattro campionati tra la DNC (che vince) e la DNB. Da questo campionato veste la gloriosa  maglia della Vis Spilimbergo ed in poco tempo è diventato uno dei giocatori più amati dai tifosi biancoazzurri, stiamo parlando di Matias Ezequiel Principe.

Matias, un grande inizio di nuovo anno per la Vis, prima la  vittoria sofferta contro Bassano, giunta al termine di due tempi supplementari, e ora la vittoria in trasferta contro Padova, ci puoi raccontare che tipo di partite sono state ?
“Sicuramente era importante partire bene perché affrontavamo due squadre che stavano subito davanti a noi in classifica, dovevamo vincere per forza per non farle scappare troppo. La partita con Bassano è stata pazzesca penso di non aver mai giocato una partita cosi, ci sono state delle situazioni incredibili e discutibili in campo, potevamo anche perdere ma alla fine penso che abbiamo meritato di vincere. A Padova è stato diverso perché fin da subito abbiamo capito che potevamo vincere eravamo consapevoli di poter far nostra la partita e così è stato. E’ stato importante partire bene anche perché comunque ci alleniamo molto, durante le vacanze ci siamo allenati bene ed abbiamo disputato due amichevoli, quindi alla fine siamo stati ripagati “.

Secondo te è cambiato anche qualcosa nella mentalità della squadra o semplicemente si stanno finalmente raccogliendo i frutti del lavoro fatto in palestra con Coach Ostan in questi mesi?
“Sicuramente il lavoro sta pagando, siamo una delle poche squadre che fa quattro allenamenti a settimana, poi si anche la mentalità è cambiata qualcuno ha preso più consapevolezza del fatto che  può fare la differenza e che può giocarsela molto bene in questa categoria. Tutti e soprattutto i più giovani possono e devono dare il loro contributo, probabilmente giocando hanno preso consapevolezza che possono sempre dare il loro apporto“.

E’ il primo anno che vesti la maglia della Vis, come ti trovi in questo nuovo ambiente e soprattutto chi dei nuovi compagni ti ha sorpreso di più in questi mesi?
“Mi trovo benissimo a Spilimbergo, mi sembra di stare qui da una vita, tutti sono gentili con me dai dirigenti ai tifosi, tutti mi fanno sentire a mio agio,  sono molto contento della scelta che ho fatto, non mi aspettavo di entrare cosi velocemente in empatia con l’ambiente  perché alle volte ci vogliono anni e poi magari non ci riesci neppure. A Spilimbergo sono tutti molto disponibili con me e con mia figlia, tutti sono molto seri e sono molto contento. Mi dispiace invece che purtroppo abbiamo buttato via dei punti per strada perdendo delle partite e dei punti perché oggi potevamo essere più tranquilli, purtroppo abbiamo perso noi delle partite che ci consentivano oggi di avere una posizione migliore di classifica. Per quanto riguarda i miei compagni conoscevo più o meno tutti, ma devo dire che chi mi ha impressionato vedendolo da vicino è sicuramente D’Andrea, Daniele ha delle doti fantastiche e penso che non se sia ancora reso conto, anche domenica ha fatto dei movimenti da manuale del basket, poi anche Dalovic mi ha colpito per la sua capacità di fare canestro da qualsiasi posizione, se tu gli lasci un po’ di spazio lui ti punisce”.

Matias, parliamo un po’ di te, oltre al Basket quali sono i tuoi interessi?
“Diciamo che per ora il Basket è la mia vita, alleno dei ragazzini e poi per il resto mi godo il tempo libero con mia figlia, mi piace portarla a conoscere posti nuovi e l’estate mi piace molto il mare”.

Asado o Pizza?
“Sicuramente l’Asado, i miei compagni già lo sanno perché qualche grigliata l’abbiamo fatta, e penso che anche loro tra un po’ sceglieranno l’Asado e non la pizza”.

Birra o Coca?
“La coca non fa dormire, per cui birra o eventualmente Fernet Cola ma solo dopo le partite”.

Il tuo fondamentale preferito. 
“Diciamo che mi piace molto difendere e prendere i rimbalzi sia in attacco che in difesa”.

C’è un giocatore a cui ti ispiri o  da bambino avevi qualche idolo?
“Quando ero bambino in Argentina il Basket NBA non era  conosciuto come ora perché non c’erano YouTube o internet, conoscevo Michael Jordan, io però con lui non c’entravo nulla in quanto era completamente diverso da me; diciamo che un mio idolo potrebbe essere Dennis Rodman, un giocatore che pur senza tanto talento ci metteva l’anima e alle volte le partite le vinceva lui, ecco in lui un pò mi rivedo. Tra i più recenti sicuramente Manu Ginobili”.

Nella tua vita cestistica hai un aneddoto particole o una partita particolare che ricordi piacevolmente?
“Mi ricordo che quando a 15 anni in Argentina esordii in prima squadra, il coach mi fece entrare su un tiro libero degli avversari, io ero talmente emozionato e teso che presi il rimbalzo e segnai nel mio canestro. Quando uscii il coach mi disse: “se perdiamo di due ti ammazzo”; alla fine vincemmo di due. Ad Agrigento, in serie D invece mi è successo che dopo 15 minuti, gli avversari si sono arrabbiati con gli arbitri ed hanno iniziato a tirare da centro campo e a non difendere più pertanto ci siamo ritrovati a giocare per 25 minuti senza difesa, un situazione proprio ridicola”.

Cosa ami di Matias sul parquet di gioco? 
“Sicuramente la grinta e la voglia di lottare”.

Cosa non ti piace invece di Matias giocatore?
“Non sono soddisfatto della mia mano destra e con la sinistra riesco a malapena a dare il cinque”.

Senza fare torti a nessuno un compagno di ieri o di oggi ha cui ti senti particolarmente legato.
“Ho tanti amici nella pallacanestro ma un ragazzo a cui sono particolarmente legato  è Giuseppe Anello, abbiamo giocato insieme ad Agrigento ed anche a Udine ed abbiamo vissuto insieme tre anni stupendi, lui è venuto a trovarmi in Argentina e io sono andato più volte a trovarlo a Palermo,  siamo molto amici”.

Vediamo cosa conosci della storia della Vis, sai chi è Vanni Zanon? 
“Si, mi sembra fosse un Pivot che giocava nella Vis”.

Domanda più facile, Mauro Serena?
“Si lo vedo spesso in palestra , mi hanno detto che era un play molto veloce e che pressava continuamente”.

Cosa ti aspetti da questa stagione alla Vis Spilimbergo?
“Sicuramente fare più punti possibile, poi mi piacerebbe molto arrivare ai playoff magari anche da ultima squadra e poi non si sa mai cosa possa accadere, questa società, e lo dico spesso anche ai miei compagni, merita molto di più di quello che noi stiamo facendo. Sembra una cosa scontata ma il fatto che perdi male a Tarcento non entrando mai in partita  e comunque  ti portano a mangiare la pizza, e  anche in casa, che tu abbia vinto o  perso ci sono sempre  le signore che ti preparano la cena in un ambiente familiare, ecco, io vorrei fare molto di più anche per loro”.

Ora inizia il girone di ritorno, domenica si va ad Oderzo e poi due partite consecutive in casa contro Monfalcone e Conegliano. Dall’alto della tua esperienza queste tre partite, se affrontate nella maniera giusta, possono rappresentare la svolta del vostro campionato?
“Sicuramente , la classifica è molto corta,  se pensi che noi pur essendo ultimi siamo a  10 punti dalla prima e a 4 punti dall’ottavo posto; queste partite sono molto importanti per noi e se riuscissimo a vincerne più di una poi  per la salvezza non ci sarebbero problemi e forse si potrebbe aspirare a qualcosa di più. Se poi la fortuna ci ridasse quello che in alcune occasioni ci ha tolto, allora si che potremmo davvero guardare con fiducia al nostro futuro”.