Marko Dalovic (Vis Spilimbergo), tra futuro e tiri da tre punti

L'ala piccola serba di coach Ostan parla della stagione con i mosaicisti, del suo passato con Brescia e delle sue aspirazioni future.

Marko Dalovic, tiratore della Vis Spilimbergo.

Classe 1993, ala piccola nativo di Kraljevo (Serbia), cresciuto nella NBB Brescia, formazione con la quale gioca sia nelle formazioni giovanili che nel campionato di serie C,  nella stagione 2012/2013 approda in Lega Due nelle fila della Centrale del Latte Brescia finalista in Lega Due sotto la guida di coach Martellossi. Nella stagione successiva si trasferisce a Francavilla in DNB dove disputa un ottimo campionato chiudendo con un 42% nella statistica del tiro da 3 punti, per poi fare rientro a fine stagione in quel di  Brescia inserito nel roster della Leonessa sempre in Lega Due.

Ottimo atleta, buon tiratore in uscita dai blocchi, capace di giocare uno contro uno ed usare bene il pick and roll, naturalmente lui è Marko Dalovic.

Marko, davvero un grande inizio di nuovo anno per la Vis, tre partite e tre vittorie in pochi giorni, è solo un caso o davvero qualcosa è cambiato nel modo in cui vi approcciate alle partite o forse era solo una questione di tempo affinchè il lavoro che quotidianamente svolgete  in allenamento producesse i suoi frutti?
“Secondo me non è un caso, siamo partiti abbastanza male, tanti dicevano perché la squadra era ed è tanto giovane, altri dicevano perché tanti di noi comunque non avevano minuti sufficienti in questa categoria per avere un esperienza che ci potesse portare a vincere le partite nei momenti di difficoltà, però ne stiamo venendo fuori, ogni giorno ci alleniamo cercando di dare il meglio di noi stessi, cerchiamo di fare sempre più gruppo cercando di essere una famiglia anche in campo oltre a fuori, secondo me l’unica differenza rispetto alle prime partite è l’atteggiamento soprattutto difensivo, in attacco non avevano grandi problemi, i problemi secondo me nascevano dalla difesa, ora siamo in gran forma ci stiamo allenando come al solito, non abbiamo mai mollato di un centimetro quindi speriamo di continuare sulla stessa strada”.

Ci puoi raccontare che partita è stata quella di Oderzo e soprattutto come valuti la tua prestazione?
“Ci aspettavamo di incontrare  una squadra un po’ in difficoltà vista l’assenza di Palombita, ci aspettavamo venti, venticinque minuti di difesa a zona invece è stato tutt’altro, ci hanno aggrediti fin dal primo minuto, si sono ben preparati, noi sapevamo che potevamo avere delle difficoltà sotto canestro vista la presenza di  Raminelli e Basei dei lunghi molto forti  e di esperienza e ci eravamo preparati anche su questo, sapevamo che potevamo contare sulla nostra forza atletica, sulla corsa e forse nei primi due quarti non abbiamo sfruttato in pieno questi fattori adattandoci al loro ritmo, nel terzo e quarto periodo invece è venuta fuori la nostra cattiveria, abbiamo alternato varie soluzioni di difesa, abbiamo iniziato a fare  quello che sappiamo fare, abbiamo corso, l’attacco è stato dalla nostra parte e negli ultimi minuti è successo di tutto e di più ma ne siamo usciti bene con la bomba del capitano “.

Da metà agosto ormai vivi a Spilimbergo, come ti sei calato nella nuova realtà, come ti trovi alla Vis  e come sei arrivato da Brescia fino a qua.
“A Spilimbergo mi trovo molto bene, la città mi piace, è molto tranquilla, la società mi ha stupito molto in positivo, sono rimasto a bocca aperta nel vedere una organizzazione e un  professionismo che in categorie superiori non si trova, tutti sono molto disponibili, dal presidente a tutti i dirigenti, al coach, ripeto mi trovo benissimo alla Vis.

Lo scorso anno è stato un anno difficile per me, difficile perché ho avuto dei problemi che non centrano con il basket giocato, sono stato a Brescia perché Brescia per me è una grande famiglia, mi hanno accolto come giocatore ad ottobre perché non avevo squadra, ne ho approfittato per allenarmi con una società che faceva la Lega Due, ho cercato di imparare da giocatori più esperti e bravi di me, poi mi è capitata l’occasione di venire a giocare a Spilimbergo, avevo bisogno di esprimermi, di giocare e  sono molto contento di questa occasione, quando mi ero sentito con il coach a luglio chiaramente lui mi aveva spiegato che qui si giocava per vincere, mi aspettavo un anno duro sapevo che non avrei trovato cose semplici e che il campionato era difficile e molto competitivo ma ora  sono felice della mia scelta“.

Parliamo un po’ di te, quando hai iniziato a giocare a basket, e dove?
“Ho iniziato a giocare a basket a sette anni, ho iniziato grazie a degli amici a scuola, a ricreazione si formavano dei gruppetti che praticavano diversi sport, io non ci avevo mai pensato al basket, il mio sogno era quello di fare il portiere di calcio, al tempo giocavo a calcetto, ho iniziato per caso, mi è piaciuto e cosi sono andato a provare con una squadra a Castiglione delle Stiviere e da li è iniziata la mia avventura nel basket.”

Descriviti come giocatore: quali sono i tuoi punti di forza e ovviamente i punti deboli dove pensi di dover migliorare.
“Sicuramente di migliorare non si smette mai perché c’è sempre da imparare, per  quanto riguarda i punti deboli vorrei migliorare fisicamente ed essere un giocatore più veloce, migliorare su alcuni fondamentali che possono essere utili e che talvolta fanno la differenza nelle piccole situazioni, per quanto riguarda i punti di forza mi piace molto tirare dalla lunga distanza, da tre punti, ma non solo, sono del parere che un giocatore per essere un giocatore forte deve essere completo, dovrebbe saper fare un po’ di tutto, palleggio arresto e tiro,  tiro da tre punti, la penetrazione, la difesa, prendere sfondamenti a saper gestire la propria testa, ecco forse questo è un mio punto debole, forse a volte quando mi capita di non entrare subito in partita mi butto giù, ma poi mi rendo conto da solo e mi dico ecco questo è il momento di reagire, penso positivo e cerco di venirne fuori. Ogni giorno quando entro in palestra cerco di dare il meglio e  di migliorare, conoscendomi so dove lavorare di più nella speranza un domani di diventare un giocatore anche di categorie superiori”.

Hai un sopranome che i compagni ti hanno dato e il numero che porti in partita è il tuo numero preferito?
“No, nessun soprannome e per quanto riguarda il numero di maglia il mio numero preferito è il tredici che naturalmente in questo caso ho lasciato al capitano perché giustamente il capitano ne ha diritto, il tredici è il giorno del mio compleanno, ma in questo caso anche il sette va bene “.

Marko, hai un rito scaramantico particolare prima delle partite ?
“Ni, diciamo che ogni settimana quando preparo la borsa per la partita cerco di fare le stesse cose che ho fatto la settimana prima, anche il giorno della partita è organizzato nello stesso modo, per cui mi sveglio, faccio colazione, in tarda mattinata mi organizzo per il pranzo, dopO faccio la doccia, preparo la borsa,cerco di portare sempre gli stessi indumenti, cerco insomma di non cambiare mai nulla nelle mie abitudini “.

Anche  tu non puoi sfuggire ad una domanda sulla storia della Vis, saremo buoni e parliamo del passato recente, ti dicono nulla i nomi di Enrico Musiello e Roberto Fazzi ?
“Si, ho visto le loro foto al palazzetto, so che hanno contribuito alla promozione della Vis in DNB, e che erano e sono molto amati da tutti qui a Spilimbergo dove hanno lasciato ottimi ricordi.”

Oltre al Basket quali sono i tuoi interessi?
“Mi piace molto la fotografia, mi piace fotografare ogni cosa, ora con il freddo un po’ di meno ma in estate, in primavera e soprattutto nei cambi di stagione mi appassiona molto fotografare”.

Un libro sul comodino?
“Sul comodino pochi libri, ne ho letti pochi ma comunque quando leggo un libro o lo faccio in un giorno o ci rinuncio, comunque si, leggo poco “.

Principe ha detto che ormai nella vostra squadra l’asado ha soppiantato la pizza, tu cosa ne pensi?
“Si è vero, cucinare l’asado ormai è un rito, abbiamo iniziato ad agosto grazie a Matias, diciamo che una delle prime cene che abbiamo fatto con la squadra non abbiamo mangiato pizza  ma una mega grigliata, per cui ora stiamo volentieri continuando in tal senso.”

Viste le tue origini e considerando la grande tradizione del basket Serbo, hai qualche giocatore di quel paese a cui ti ispiri?
“Mi sono sempre ispirato a giocatori giovani, negli ultimi anni soprattuttO a Bogdanovic che è un ragazzo  cresciuto in Serbia e che negli ultimi anni ha giocato al Partizan prima ed ora in Eurolega  con il Fenerbahce, idoli no, non sono uno che guarda Nba e si ispira a giocatori americani,  mi piace guardare di più alla realtà dell’ Eurolega e a quei giocatori che magari sono in fase di crescita, non conosciuti, cerco di guardare a loro per imparare e magari dando sempre il meglio di me stesso  cercare di arrivare un giorno ad avvicinarmi a quello che fanno.”

Fra cinque anni ti vedi dove?
“Francamente non lo so, diciamo che negli ultimi mesi sto pensando molto alla mia vita futura, sto pensando che questo sport  ti fa divertire, ti da emozioni che magari tantissime persone non proveranno mai nella vita, però comunque il mio sogno e crearmi una famiglia, avere un lavoro che mi permetta di vivere normalmente, se ciò avverrà comunque giocando a pallacanestro ben venga, altrimenti probabilmente cercherò di fare altro”.

Puoi scegliere di giocare in una squadra di qualsiasi campionato e di qualsiasi epoca, chi scegli?

“Non lo so, non voglio volare troppo con la fantasia, mi piacerebbe comunque tornare a Brescia magari da protagonista e non da under, io  Brescia la vedo come una famiglia,  conosco il calore  del pubblico, la società, conosco i giocatori e mi piacerebbe che la cosa si avverasse “.

Che consiglio daresti ad un bimbo che inizia a giocare a basket?
“Un consiglio che posso dare è sicuramente di farlo sempre al meglio, prima di tutto bisogna divertirsi, giocare con la passione e non farlo solamente  perché lo fa l’amico o per obbligo, fare  sport fa bene e ti porta ad una vita sana, per cui comunque bambini cercate di fare sport perché è molto importante e formativo ”.

Saresti felice della stagione se….?
“Sarei felice se arrivassimo ai playoff, siamo partiti con certe ambizioni e dopo due mesi tutto era cambiato, ci siamo ritrovati nella difficoltà più grande e più brutta, ora un po’ alla volta stiamo risalendo e sono contento, non voglio illudermi, non voglio sperare,  ma sarei davvero contento se riuscissimo veramente a centrare quell’obiettivo”.

Marko, sabato derby con Monfalcone, c’è una brutta sconfitta subita nel girone d’andata da riscattare ma soprattutto sarà una Falconstar diversa vista l’assenza del play triestino Scutiero ma con il nuovo acquisto Moretti tra l‘altro gran tiratore da tre punti. Quali sono i vostri propositi e soprattutto ci sarà una sfida nella sfida tra Dalovic e Moretti?
“Ci aspetta una partita molto difficile, all’andata abbiamo perso ma eravamo forse nel periodo peggiore, abbiamo avuto 12 punti di vantaggio il terzo quarto e dopo tre minuti ci siamo ritrovati ad essere pari e poi a perdere la partita, forse ci mancava più la forza mentale che quella fisica, ora conosciamo il nostro valore sappiamo quello che possiamo fare e ce la metteremo tutta per portarla a casa, sappiamo che a loro mancherà Scutiero, ci sarà invece il nuovo acquisto Moretti. Chi tirerà meglio tra Dalovic e Moretti? Non lo so, ovviamente spero Dalovic se contribuirà a far vincere la Vis”.

Intervista a cura Vis Spilimbergo