Pierpaolo Palombita, quando l’anagrafe non conta: Servolana in estasi

Il playmaker classe 1977 di Stefano Bartoli non smette mai di stupire: nel derby con il Don Bosco, 23 punti a referto e la giocata decisiva per la vittoria.

Una penetrazione di Pierpaolo Palombita, faro del gioco servolano.

Rieccoci puntuali come non mai: la giornata di martedì è, al solito, dedicata al quintetto base della settimana; l’analisi delle prestazioni dei giocatori che maggiormente hanno influito nelle vittorie delle rispettive formazioni vi regala, anche questa volta, i sette nomi più “caldi” dell’ultimo weekend cestistico regionale.

PLAYMAKER: la citazione come “1” della settimana va a Pierpaolo Palombita, regista della OFM Lussetti Servolana Trieste. E’ stato l’uomo del derby con il Don Bosco Trieste, visto che è riuscito a trascinare la sua formazione alla vittoria: si trattava di un impegno assolutamente non facile per i servolani, che stanno vivendo una stagione travagliata in quanto a risultati, ma il piccolo genietto di coach Bartoli ha sfoderato tutta la sua classe, vincendo il confronto con i diretti avversari. Non ci sono Burni e Totis? Marco Grimaldi è infortunato e gioca solo qualche minuto? Nessun problema, ci pensa Palombita: all’anagrafe l’anno di nascita è il 1977, ma questo giocatore che ha girato l’Italia giocando anche in Serie B ha ancora l’entusiasmo di un ragazzino ed ha chiuso il confronto con 23 punti a segno ed anche i due tiri liberi che hanno dato, a pochi secondi dal termine, il definitivo +2 alla compagine allenata da Stefano Bartoli. Chapeau.

GUARDIA: menzione obbligatoria per Andrea Cigliani (Breg San Dorligo della Valle); classe 1988, concentra agonismo, fisicità e tenacia in 194 centimetri di altezza. Un passato illustre, con le giovanili alla Montepaschi Siena e diversi anni giocati da professionista, con tappe a Massafra e Pallacanestro Trieste fra le altre: da alcune stagioni è diventato il simbolo del Breg San Dorligo, team con il quale ha viaggiato sempre ai piani alti del campionato di C Silver, spesso arrivando a pochi centimetri dalla vittoria finale. Nel derby della comunità slovena contro il Bor Radenska, è stato decisamente il mattatore: 29 punti a referto per lui, con un mirabolante 8/10 da tre punti, al quale ha unito anche un 2/3 da due e 1/2 ai liberi. Dalla lunga distanza ci ha preso, eccome: le retine del PalaPavletic stanno ancora fumando…

ALA PICCOLA: il miglior “3” della settimana è certamente Marko Dalovic, guardia/ala di 190 centimetri classe 1993 della Vis Spilimbergo. Il serbo di coach Ostan ha una mano fatata e lo ha dimostrato nel confronto con la Vigor Conegliano: si trattava di una sfida molto delicata, assolutamente da vincere, e Dalovic ha tirato fuori il classico carattere dei giocatori balcanici, con un primo periodo da ricordare. Nel 10-1 iniziale ci sono stati otto punti firmati da lui, che alla fine ha toccato quota 23 nel proprio personale tabellino: come di consueto, ha abbinato la consueta pericolosità dalla lunga distanza ad una concretezza notevole, tirando con 4/6 da due punti e 5/10 nelle triple e agguantando anche 3 rimbalzi. E’ stato il terminale offensivo fondamentale per coach Ostan, che con questa vittoria riesce ad abbandonare l’ultimo posto assieme ai suoi ragazzi.

ALA FORTE: Andrea Franco (Calligaris Corno di Rosazzo), ovvero “L’Airone di San Lorenzo Isontino – versione 2.0”. Si tratta dell’ultima “release” della dinastia, visto che il fratello maggiore Matteo sta comunque ancora facendo la differenza in Serie D, in quel di Cormons; Andrea, invece, difende i colori della Calligaris da un paio di stagioni e lo sta facendo più che bene, sfruttando al meglio i suoi 202 centimetri. Contro Montebelluna, stante l’assenza di Simone Macaro, doveva dare qualcosa in più dentro al pitturato dove si trovava di fronte un avversario scomodo come Lorenzetto: Franco ha risposto alla grande, chiudendo con un totale di 22 punti realizzati (8/10 da due, 1/3 nel tiro pesante, 3/3 ai liberi), 8 rimbalzi e 3 assist, sfoderando una concretezza fondamentale per la vittoria sulla DB Group.

PIVOT: non capita tutti i giorni di ritrovarsi catapultato in una nuova squadra e risultare subito decisivo, specie quando di anni ne hai trentanove. E’ quello che è capitato a Davide Canciani, ala (qui lo inseriamo come centro, ma la citazione è d’obbligo) di 195 centimetri del Basket Perteole; in realtà, si tratta di un “cavallo di ritorno” per la formazione allenata da Andrea Beretta, ma bisogna riconoscere che Canciani aveva iniziato la stagione con la maglia della Pallacanestro Grado. Un infortunio lo ha fermato in alcune partite, poi la scorsa settimana è arrivata l’operazione che lo ha portato da Grado a Perteole: un ambiente già conosciuto da Canciani, mancino spigoloso che non sarà bello da vedere ma è tremendamente efficace. Contro il Cus Trieste, la sua prestazione difensiva è stata inappuntabile: ha sfruttato le sue lunghe leve per toccare una miriade di palloni, ed ha terminato con 8 punti, 9 rimbalzi e 14 di valutazione all’interno di una sfida vinta 57-48 dal suo team.

SESTO UOMO: il sesto uomo ideale, per questa volta, è Michele Ferrari (GSA Udine), ala di 196 centimetri classe 1986. “Ferro”, oramai un pezzo storico della compagine bianconera, è l’emblema del giocatore che si sacrifica per gli altri e non ha problemi se deve partire dalla panchina o se comincia in quintetto. Fa tante cose e le fa pure bene, con una predilezione per il “gioco sporco” che spesso lo elegge a beniamino dei tifosi: nella larga vittoria della sua formazione contro la diretta concorrente Orzinuovi, sceglie la giornata migliore per confezionare una prestazione rilevante che racconta di 22 punti, 6 rimbalzi, 4 falli subiti e 2 assist, tirando con percentuali pressoché perfette (8/9 da due, 6/6 ai liberi).

COACH: la palma di miglior allenatore della settimana va ad Alessandro Sgoifo (Il Michelaccio San Daniele del Friuli); nella giornata in cui il suo capitan Thomas Pellarini compie 35 anni, l’allenatore collinare festeggia al meglio con una bella vittoria contro l’Ubc Udine. Un confronto non facile, visto che i “lattai” sono la formazione più in forma del campionato nonché la sorpresa di questa C Silver 2015/2016. La prova del gruppo, con cinque uomini in doppia cifra e Tamigi a quota nove, è testimone del fatto che il lavoro svolto fino a questo momento sta pagando; Il Michelaccio è attualmente al secondo posto solitario in classifica, per cui il rendimento di tutto il gruppo è molto alto. Con l’arrivo di Tamigi e Dijust, San Daniele sembra aver trovato due giocatori che hanno portato uno spirito guerriero ad una rosa che, già di suo, aveva talento e qualità offensive per arrivare ad alti livelli.