L’opinione di Attila Frizzo: ricordando il 2004

Fra la trasferta vittoriosa a Bologna, il canestro decisivo di Nelson e le note vicende societarie...un viaggio all'interno dell'universo biancorosso.

Mario Ghiacci qualche mese fa, ai tempi della presentazione della Pallacanestro Trieste 2004.

Chi ha vissuto l’anno terribile, per la Pallacanestro Trieste, il 2004 ricorda perfettamente che si parla ovviamente del fallimento della maggiore società cestistica triestina.

Gli amministratori del sodalizio cercarono allora di salvare il salvabile pur sapendo di essere in una situazione disperata. Nessuno accettò di contribuire alla salvezza in modo da poter continuare l’attività sul palcoscenico del basket che conta. Non pochi di quanti vissero i travagliati momenti del basket triestino , alcuni con dolore altri con sorpresa e non pochi con un qualche senso di . . . vendetta,  sono oggi nel gruppo o vicini al gruppo che pensa di poter ridimensionare la gestione della Nuova Pallacanestro  Trieste 2004 – Alma.

E’ accettabile che il presidente in carica Mario Ghiacci abbia, finalmente, in programma di ampliare la partecipazione del pubblico, migliorare la potenzialità della squadra, potenziare il già pregevole vivaio e gestire il Palarubini. Per far questo si deve iniziare con l’aumento del capitale sociale, intenzione nobilissima e voluto da una logica amministrativa oggi indispensabile.

Quello che riesce inconcepibile è il voler doppiare il numero di persone con la funzione che oggi il presidente in carica svolge sicuramente al meglio.

Abbiamo già detto che se ad ambire alla chair-man si presenta un personaggio che porta danaro fresco magari in quantità rispettabile, la poltrona di presidente onorario o meno diventa sua di diritto, ma se si cerca di mettere un presidente che fa parte del gruppo che oggi versa euro 250 annuali ma che in compenso suona bene il violino, racconta bene le barzellette, è stato vicino alle glorie delle sponsorizzazioni economicamente più qualificate oppure perchè nel suo profilo face book vanta tante amicizie è fuori ogni ragionevole dubbio che nessun vanto o utilità può portare al basket della città di San Giusto.

Sembra strano ma non poche persone che nel 2004 non disponevano più di tempo e considerazione per la società che stava fallendo, oggi dalla potenza dei 250 euro annuali versati possano pensare di poter gestire l’immediato futuro. Ma dalle velleità di corridoio o di stanza d’aspetto, conviene passare al basket giocato.

Nelson è stato un buon inserimento, il new entry ha dato agli altri esterni la possibilità di esprimersi al meglio, per qualcuno i miglioramenti sono apparsi consistenti per altri, principalmente per Pecile, le positività e la continuità devono ancora manifestarsi.

E intanto l’Alma ricama un miracolo al PalaDozza, bissando la gara di andata in cui coach Boniciolli si è preso da Dalmasson una randellata macroscopica.

Attila Frizzo