Falconstar KO dopo un inizio illusorio: il corri e tira non paga

Serata storta per i tiratori di coach Federico Franceschin: "Abbiamo attaccato la loro zona in maniera frettolosa ed imprecisa".

La Falconstar Monfalcone schierata prima della palla a due.

Dopo i primi 5’ della gara con Arzignano in molti hanno pensato che l’incontro potesse trasformarsi, se non in una passeggiata, almeno in una gara più facile del previsto, con la Energy Lab troppo precisa al tiro (3/3 da tre punti e 9-0 iniziale), insuperabile in difesa (17-2 al 5’) e, dall’altra parte, una squadra che non riusciva a trovare la via del canestro, con numerosi air-ball e palle perse.

Tutto troppo facile, e infatti non poteva essere così, perché tra le squadre in quella zona centrale della classifica il Garcia Moreno è forse la più attrezzata per forza fisica ed esperienza. Arzignano alla lunga è venuta fuori e la Falconstar ha perso il filo del gioco, riuscendo comunque a restare agganciata prima di cedere nel finale quando le energie, con le rotazioni ridotte rispetto all’avversaria, sono venute meno.

“Abbiamo fatto una buona partita fin quando abbiamo avuto energie – spiega coach Franceschin – poi nel finale siamo calati vistosamente, avevamo qualche giocatore affaticato e non al meglio. L’inizio non ci aveva illuso, sapevamo che Arzignano, più forte di noi fisicamente e con il roster più lungo, ci avrebbe reso la vita dura. Secondo me il Garcia Moreno, checchè ne dica il suo tecnico, che fa un po’ il furbo (sorride, ndr) è da prime 6 della classifica. Abbiamo fatto il massimo e davvero ho poco da rimproverare ai ragazzi”. Dopo il 3/3 iniziale dalla lunga distanza, la Falconstar ha totalizzato, da lì alla fine, un 3/32 che grida vendetta. Le statistiche dicono che la Falconstar ha tirato con il 17% da tre punti (e ha tirato più da oltre i 6,75 che da due) contro il 48% degli avversari. L’arma che spesso, ultimamente, ha fatto la differenza a favore dei biancorossi stavolta è stata controproducente, complice la giornata storta di quasi tutti i tiratori (significativo che nella specialità il migliore sia stato Colli, con 2/4). Spesso, inoltre, questi tiri sono stati presi fuori ritmo: ne è uscito un corri e tira forsennato che alla lunga ha finito per stancare la squadra con meno rotazioni.

“Abbiamo attaccato la loro zona in maniera imprecisa, talvolta frettolosa – analizza il coach, che alla vigilia aveva chiesto proprio pazienza negli attacchi, e non tiri affrettati – in qualche occasione ci siamo fatti ingolosire dalla possibilità del tiro e invece avremmo dovuto rallentare il ritmo e scegliere soluzioni diverse. Al di là di questo aspetto, rispetto, sono però soddisfatto di quello che ho visto per almeno 30’”.