Andrea Capobianco: “Italia, contro il Montenegro dobbiamo dare qualcosa in più”

Le azzurre dovranno affrontare a Schio un'altra squadra imbattuta: il ritorno di Laura Macchi, restituisce sicurezza ed esperienza alla rosa.

Andrea Capobianco, coach della nazionale femminile.

Il coach della Nazionale Italiana, Andrea Capobianco, non vede l’ora di giocare contro il Montenegro ed è determinato a mantenere il buon momento all’interno del suo spogliatoio nella seconda parte delle qualificazioni a EuroBasket Women 2017, alla fine di questo mese.

Dopo aver preso in mano le redini della squadra, Capobianco deve ancora assaporare la sconfitta, dopo aver ottenuto un 2-0 in novembre, che ha portato la sua Nazionale ad un inizio positivo per poter puntare alla terza qualificazione consecutiva al Final Round di EuroBasket Women.

Importante è stato il ritorno della stella veterana Laura Macchi, che ha posto fine alla sua lunga pausa e ancora una volta ha vestito la maglia della nazionale: si è rivelato un colpo da maestro, visto il contributo decisivo dell’ala nel match contro la Gran Bretagna.

Ma con il Montenegro (favorito nel gruppo C) pronto ad arrivare in quel di Schio, ci sarà un match che si rivelerà molto interessante per testare le credenziali italiane. “Dobbiamo ripartire da dove abbiamo lasciato”, ha dichiarato Capobianco. “Continuando dall’ottima gara che abbiamo avuto a Manchester contro la Gran Bretagna – una partita di grande durezza mentale, oltre che tecnicamente e fisicamente: a Schio, sarà importante avere il giusto approccio e mettere in campo grande determinazione. Sarà necessario, al fine di battere una buona squadra come il Montenegro: nei giorni che precederanno la partita, lo staff tecnico e medico lavoreranno nel modo migliore possibile in modo da essere pronti”.

Una scelta intelligente quella di optare per Schio come luogo di svolgimento del match, vista la presenza di Macchi e altre giocatrici del Famila nella rosa: sarà necessario dare qualcosa in più, dal momento che il Montenegro è anche imbattuto, dopo le vittorie d’apertura contro Gran Bretagna ed Albania.