Martinuzzi, “baby fenomeno” per l’Ubc Udine

Il '99 della formazione di Andrea Paderni ha personalità e talento da vendere: la sua prova contro la Lussetti Servolana è stata importante per l'ennesima vittoria degli udinesi.

Ci siamo: è una settimana particolare perchè, nel weekend, si giocherà la Coppa Italia a Rimini, dal 4 al 6 marzo. Una manifestazione nella quale sarà impegnata anche la nostra corregionale Fluid System Tarcento, per la categoria di Serie C: i campionati del Friuli Venezia Giulia, però, non conoscono soste e di conseguenza anche la nostra rubrica dedicata al quintetto ideale della settimana. Andiamo a controllare quali sono stati i nomi più “caldi” dell’ultima giornata.

PLAYMAKER: lo inseriamo di diritto nella rubrica dedicata ai migliori della settimana perchè non capita tutti i giorni di vedere un ragazzo del 1999 essere determinante in Serie C Silver. Stiamo parlando di Luca Martinuzzi, “baby fenomeno” dell’Ubc Udine: ItalHoop, sito specializzato che parla di “giovani speranze italiane”, lo mette al ventesimo posto nella graduatoria nazionale dei prospetti classe ’99 e lui non sta certamente tradendo le aspettative. Si sta facendo ovviamente le ossa in un campionato duro come la C Silver, ma sta mostrando anche grosse qualità; nella sfida contro la Servolana si trovava di fronte un cliente scomodo e difficile come Pierpaolo Palombita, ma il giovane di Paderni ne è uscito alla grande, chiudendo pure come miglior realizzatore della sua squadra a quota quattordici punti realizzati. Chapeau.

GUARDIA: lo inseriamo nello spot di “2”, anche se nella sua Energy Lab Falconstar Monfalcone è investito del ruolo di playmaker titolare. Stiamo parlando di Luca Quargnal (180 centimetri, ’91), che in una stagione certamente non facile per i cantierini sta tirando avanti la baracca alla grande. Ora che ha al suo fianco un altro regista come Cherubin, può ricoprire anche il ruolo di guardia liberando i suoi istinti offensivi ed infatti, contro l’Ardita Gorizia, ha tenuto fede alle aspettative: 26 i punti messi a segno da Quargnal nel 90 – 73 con cui i biancorossi hanno schiantato i goriziani, con un’impressionante serie di triple a bersaglio. Le sue cifre statistiche sono eloquenti: 2/2 da due, 6/8 da tre, 4/4 in lunetta, numeri ai quali ha aggiunto pure 7 rimbalzi, 4 assist, 4 falli subiti e 3 recuperi. Federico Franceschin gli ha affidato tanta responsabilità in quest’annata e Quargnal, dopo essere andato “a scuola di playmaking” da Laezza, nel 2015/2016 sta dimostrando di essere davvero un ottimo allievo.

ALA PICCOLA: sarebbe un sesto uomo ideale, pure se parte molto spesso in quintetto. Ma “Leo” Colutta, esterno di 190 centimetri classe 1986 de Il Michelaccio San Daniele del Friuli può risultare sempre decisivo. Giocatore utilissimo sia in difesa che in attacco, nella sfida ad alta quota con il Don Bosco Trieste ha dato un impulso fondamentale alle offensive dei collinari: le sue tre triple quasi consecutive nel quarto periodo hanno fornito linfa vitale all’attacco del team di Sgoifo, che ha potuto puntare sui suoi quindici punti finali. Quando anche lui finisce in doppia cifra, ecco che San Daniele ha un’alternativa importante alle realizzazioni del “fighter” Dijust, al tocco morbido e felpato di Ellero o all’energia di capitan Pellarini.

ALA FORTE: in una partita magari non troppo brillante per una Tarcento che ha dovuto soffrire prima di avere ragione della tignosa Conegliano (70 – 61 il finale), il giocatore che maggiormente si è messo in evidenza pur non rivestendo un ruolo appariscente è stato David Gaspardo, ala/pivot del 1989 di 204 centimetri. Cifre estremamente concrete quelle da lui racimolate, che ha sfruttato la sua presenza dentro al pitturato per collezionare 15 punti (6/10 da due, 3/5 ai liberi), 11 rimbalzi e 3 assist: Conegliano non è un team che va per il sottile e quindi bisognava imbracciare lo spadone e colpire, mettendo via il fioretto. Gaspardo lo ha capito ed ha interpretato al meglio la partita, risultando determinante per l’ennesima vittoria della capolista biancoverde.

PIVOT: un’altra prestazione dominante per Diego Nata (Bluenergy Codroipo). Il ’93 di coach Daniele Portelli sta decisamente ritornando a strapazzare qualsiasi avversario nel pitturato, collezionando numeri da videogioco. La formazione friulana ha certamente sofferto contro la Dgm Campoformido, vincendo solamente di quattro lunghezze, ma Nata ha mostrato di che pasta è fatto sotto i tabelloni: 17 punti realizzati, ma non sono tanto questi numeri a lasciare a bocca aperta, quando piuttosto i 15 rimbalzi, i 6 falli subiti e le 3 stoppate, che ne fanno un perno irrinunciabile a centro area per la formazione codroipese. Un’esperienza anche lontano da casa, poi la decisione di tornare in regione per vestire i panni del team che lo ha “lanciato” da buoni livelli: Nata ha tutte le carte in regola per essere il miglior lungo del campionato, come ha già fatto vedere nella passata stagione.

SESTO UOMO: Daniel Tonetti è sempre molto importante, ma un plauso in casa Calligaris Corno di Rosazzo lo vogliamo fare ad Andrea Avanzo (188 centimetri, ’92), guardia che ha acquisito una sicurezza ed una personalità davvero invidiabili nella sua militanza con i seggiolai. E’ arrivato che era una pedina delle rotazioni, ora è diventato un punto fermo del quintetto di coach Marco Rovere: pur non partendo sempre nei primi cinque, Avanzo si è ritagliato un ruolo molto importante come incursore, grazie alle sue buone doti offensive. Contro Oderzo ha sfruttato la sua attitudine ad andare a canestro, lasciando spesso sul posto i difensori veneti: 24 i punti messi a segno in 32 minuti di permanenza sul parquet, tirando con 8/14 da due e 2/3 nelle triple ed aggiungendoci pure 4 rimbalzi, 4 assist, 4 falli subiti e 3 recuperi. Sicuramente è una delle sorprese più belle della positiva stagione della Calligaris.

COACH: la citazione obbligata va fatta, questa volta, a coach Lucio Miani (Pallacanestro Grado). Si, perchè in una stagione davvero sfortunata per la sua squadra, sta tenendo duro e non sta mollando mai: pur con la partenza di Canciani, gli infortuni e le assenze e le molte sconfitte collezionate, Grado sta giocando sempre con grande impegno e riesce anche a togliersi delle soddisfazioni. Da ultima della classifica, senza grandi speranze di salvezza, sta smentendo tutti e sta cercando di ritornare nella zona playout: ha battuto la Geatti Udine nell’ultimo turno di campionato, riportandosi a meno quattro proprio dai “canarini” e a meno sei da altre due formazioni. C’è ancora speranza per i “mamuli”, che hanno il loro condottiero in Miani, uno che di qualità come allenatore ne ha a bizzeffe.