Messina, non farti scappare questo Tonut

Questo lo sostenevo poco più di un anno fa (ovviamente su Basketnet.it), quando alla guida della Nazionale c’era Simone Pianigiani

Semplicemente parlo con una discreta cognizione di causa, vedendo Stefano Tonut ogni due settimane esibirsi sotto le volte del Palatrieste. Il figlio d’arte è cresciuto in città dietro l’ombra lunga del predestinato Michele Ruzzier, ha patito un carattere schivo e soprattutto una insidiosa tendenza a demoralizzarsi. Proprio per questo motivo, il suo percorso è stato una corsa ad ostacoli, cadendo e rialzandosi diverse volte, senza la mano del paparino ad agevolarlo; non solo, gli stessi addetti ai lavori locali (alcuni) credevano relativamente al talento di Stefano, a tal punto da fargli prendere la strada della vicina Monfalcone. Tornato a casa, neanche gli “sponsor” azzurri quali Pino Sacripanti e Simone Pianigiani sono bastati a convincere fino in fondo i miscredenti.
E’ proprio la Nazionale (e il rendimento) il detonatore per rompere lo spesso involucro di una carattere sensibile; autostima e convinzione dei propri mezzi, il ruolo di titolare nella Pallacanestro Trieste 2004 in serie A2 Gold e… il momento giusto. Non c’e’ infatti miglior modo di esprimere il proprio potenziale: quando fisiologicamente arriva, non quando viene indotto o preceduto da referenze. Il suo dominio del gioco e’ a tutto tondo: atletismo, penetrazione, tiro da fuori migliorato a tal punto da insidiare Voskuil nella gara da tre punti all’ All Star Game, personalita’ e decisivita’.
Nessuno e’ cosi sciocco da pensare che il copione venga bissato nella massima serie, ma ci sono ragionevoli motivi per pensare che possa esserlo in futuro. Coach Pianigiani abbia il coraggio di lanciarlo nella Nazionale che andra’ a disputare gli Europei in….Europa. Nessun esperimento, gia’ fatti a tutti i livelli ed esami gia’ passati; serve lo stesso coraggio di quando e’ stato rifondato il gruppo azzurro, o quello che non si e’ pianto addosso per l’assenza dei big NBA.
Tranquillo coach, garantisco io… e se va male, piatto di jota con bicchiere di Teran pagato.

…e ora rilancio sostituendo al nome di Pianigiani quello di Ettore Messina. Dirò di più, se a Green e soci venisse in mente di servirsi del talento italiano, forse oggi parleremmo di una serie incanalata verso la laguna. Stefano Tonut ha raggiunto la maturità completa, quella che ti fa incazzare (silenziosamente) per due, tre, quattro azioni consecutive senza ricevere il pallone con metri di spazio, ma che poi ti da la forza per segnare al momento opportuno. Ha la maturità di un veterano che si fa arrivare la partita addosso, ha l’intelligenza di interpretare le letture cestistiche in modo corretto.
Un’ultima considerazione: considero estremamente importante la parabola di un giocatore per decretarne le potenzialità future. Quando un ragazzo come Tonut, anno dopo anno, eleva sensibilmente il proprio bagaglio cestistico, vuol dire che conserva il talento, quello vero; investire su di lui potrebbe avere ancora più senso se proiettato in ottica… Rio!

Raffaele Baldini