La faccia cattiva di Reggio Emilia si abbatte su Milano

Reggio Emilia per sbugiardare tutti i soloni della pallacanestro, improvvidi nel decretare la serie chiusa. Milano per confermare una supremazia evidente dopo le prime due partite. E’ tempo di gara 3, nella “bombonera” del PalaBigi.

Olimpia come sempre ad abusare dell’area pitturata reggiana, Grissin Bon dalle con la 4×100 per correre in contropiede: 7-7 nel frizzante inizio di partita. Andrea Cinciarini non sembra cedere a sentimentalismi da ex, la sua pallacanestro è incisiva e lucida; esattamente come il compagno di reparto Kalnietis, e il vantaggio ospite è cosa fatta: 9-14. Tante rotazioni da ambo le parti, ovvia soluzione tattica per preservare tutti gli effettivi nella sauna del PalaBigi; caos cestistico sui 28 metri, di riffa o di raffa la squadra di casa riprende coraggio arrivando a -1 e costringendo al time out coach Repesa. Rimas Kaukenas ricarica le pile in gara 2 per scrivere nuovi capitoli di poesia cestistica in questa gara 3, finale di primo quarto con sorpasso reggiano e 22-18 sul tabellone. McLean inventa due canestri nel momento migliore reggiano, sia in chiave difensiva che offensiva, dove l’altro lituano (Lavrinovic ndr.) ricama pennellate vincenti, coadiuvato da Silins: 29-22. EA7 si ricorda che l’attacco al ferro è il miglior modo di produrre punti e inerzia, dimenticati quindi i tiri da oltre l’arco la squadra milanese si avvicina grazie alle penetrazioni di Simon e Kalnietis e la fisicità di Batista. Gioca bene Reggio Emilia leggendo le “amnesie difensive” ospiti, sfruttando il senso della posizione di Lavrinovic su scarichi importanti di De Nicolao; è proprio il lituano il “go-to-guy” del primo tempo, 15 pesanti punti garantiscono il vantaggio all’intervallo per 43-33 (su magia di De Nicolao sulla sirena).

Non si segna mai nella terza frazione, ma è una situazione che va molto bene ai padroni di casa; la stanchezza, le difese più aggressive e la fiscalità ormai conclamata arbitrale apre la saga delle gite dalla linea della carità: 48-38. Il più lucido tatticamente è McLean, bravo a lavorare dando profondità all’attacco meneghino e brillante in transizione rapida offensiva, piccolo break ospite e -3; la “faccia cattiva” (Della Valle ndr.) al suo meglio, due triple pesantissime per ricacciare indietro gli avversari, la terza frazione vede avanti ancora la Grissin Bon  per 58-51. Doppia cifra di vantaggio per la Reggiana, massimo vantaggio sul +11 figlio dell’energia diversa fra le contendenti; però c’è un Della Valle esausto che necessita di minuti di riposo (e ghiaccio sul collo) e il quarto fallo di Kaukenas, oltre al ritorno veemente di Rakim Sanders. Ma il basket è anche inerzia, istinto e carica emotiva, tutti ingredienti che impreziosiscono la versione casalinga della Reggiana: nuovo +13 e scossone al match. Anche Needham affonda il colpo, il PalaBigi è una bolgia e a meno di 6 minuti dal termine il fallo antisportivo di McLean manda i titoli di coda a questa gara 3: 72-56. Della Valle non sta in piedi, due triple di Cerella e Kalnietis rimettono in carreggiata l’Olimpia, coach Menetti corre ai ripari chiamando time out; è il massimo sforzo, non sufficiente per ribaltare la sfida. Macvan si auto esclude dal gioco, srotolando il tappeto rosso (bianco in questo caso) alla Grissin Bon Reggio Emilia: finisce 81-72, siamo 2 a 1, non è finita qui…

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)