Dipiazza… pulita, e Alma vince il braccio di ferro di Raffaele Baldini

Le urne hanno decretato il Dipiazza 3.0, e il nuovo sindaco non ha tardato a imporre il suo modus operandi, dichiarando apertamente il primo obiettivo, sanare i debiti della prima società locale di pallacanestro. Pochi fronzoli (e anche pochi accertamenti ndr.), in una manciata di giorni ha risolto, quale giudice supremo, la questione: dapprima ha interpellato le radici triestine garanti, cioè il Consorzio TSB, ricevendo un prevedibile “al momento non siamo in grado”, poi il responsabile di Alma Gianluca Mauro che invece ribadisce “si può fare, anche il ripianamento dei debiti, ma a patto di avere la maggioranza”. Detto fatto, il Presidente Marzini allineato per forza di cose, e scettro pluriennale in mano all’Agenzia per il Lavoro.

Quindi, ricapitolando. I debiti assestati attorno ai 270 mila euro (diffidate da altre cifre “presunte”) saranno “coperti”, Alma investirà ulteriori risorse alla nuova stagione, avendo poi il 51% delle quote. Gestione Palatrieste? Da argomento di eccitante mediaticità, è diventato un ingombrante fardello da gestire, peraltro dopo che il consiglio comunale aveva deliberato all’unanimità il passaggio di consegne al sodalizio cestistico. Ad Alma l’impianto interessa eccome, ora si tratta di definire le variabili oggetto di discussione (37…auguri!) con il Comune stesso.

Insomma, storie trite e ritrite in salsa triestina, una città che imprenditorialmente fa finta di investire nello sport (erigendosi però a paladina di un’anima fortemente territoriale), sponsor esterni, tutti da conoscere, trattati come fastidiosi intrusi, e un’altra stagione a venire inginocchiati al foltissimo stuolo di appassionati  chiedendo, con una campagna abbonamenti anticipata e piatta, di garantire gli introiti decisivi alla formazione del budget annuale.

Campagna abbonamenti

Ho avuto un sussulto il giorno della presentazione del Consorzio: scorro fra le slide di progetto e leggo formule d’abbonamento flessibili e adattate a diverse esigenze, con svariate iniziative atte a coinvolgere più appassionati possibili. No, troppe emozioni in una città prevalentemente anziana potrebbero creare disagi; per cui niente campagna abbonamenti al passo coi tempi, il consueto “copia-incolla” dall’encefalogramma piatto (e rigorosamente senza conferenza stampa). Tutto in anticipo, senza incentivi particolari, il sogno di superare i 2000 abbonati sorretto da qualche virgolettato di Mario Ghiacci e del Presidente Giovanni Marzini. E pensare che dietro ci lavorano in tanti, ma alla fine la storia sarà la stessa: quota abbonati estiva sotto le attese delle vigilia (pur essendo sopra la media della categoria), qualche lamento tiepido qua e là, con auspicabile crescendo stagionale di presenze grazie unicamente alla bontà del gruppo e ai risultati.

Certamente i motivi sono tanti, a prescindere dalla spinta societaria, per abbonarsi: una A2 clamorosamente intrigante, con il derby contro Udine, le due bolognesi, i derby triveneti, il gruppo consolidato dietro al nuovo idolo Jordan Parks, forse un paio di acquisti che potrebbero far lievitare leggermente le ambizioni per la stagione a venire. Tutto comunque nel rapporto simbiotico tifosi-squadra che prescinde da intermediari ingessati e da iniziative più simili alla TASI che all’abbonamento per la passione cittadina della palla a spicchi.

Amen, negli ultimi anni hanno avuto ragione loro.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)