Le verità nascoste… Aristide Landi, di Raffaele Baldini

Ad Aristide Landi è andata male: notizia degli ultimi giorni infatti l’esclusione della Virtus Roma dal campionato di serie A2, per pagamenti ritardati (o mancati) in merito all’iscrizione. Il giocatore ha lasciato una sorta di “testamento”, a mezzo intervista, sul quotidiano locale triestino, in cui spiegava i motivi della scelta romana.

Onestamente la tesi del “continuare a crescere” la trovo molto debole, e non per l’assoluto valore di coach Fabio Corbani, quanto perché nessuna piazza (e quindi nessuno staff) come quello giuliano, ha restituito un Landi formato cinque stelle, sia fisicamente che mentalmente.

Non ci credo eh…ma la questione potrebbe avere radici lontane nel tempo. Quanto tempo fa? Dunque… in un inverno passato, dopo il fattaccio legato a Hristo Zahariev (assistito della Sigma Sports e da Matteo Comellini), i rapporti fra l’agenzia più legata alla Pallacanestro Trieste e Mario Ghiacci si sono a dir poco incrinati. Il benservito dato al bulgaro dalla società triestina non è stato digerito, anzi.

Non ci credo, ma l’impressione è che era solo questione di tempo per “presentare il conto” e restituire lo “schiaffo”…

Al di là delle diatribe fra addetti ai lavori (che ci stanno, non vedo scandali), Aristide Landi, secondo il mio personale punto di vista, ha perso una grandissima occasione. Trieste ha avuto la pazienza di aspettarlo, curarlo in un difficile percorso di recupero fisico, responsabilizzandolo dal punto di vista tecnico. Il tutto in una cornice da categoria superiore, un pubblico neanche paragonabile allo sparuto manipolo che presenzia regolarmente al PalaTiziano. Mario Ghiacci, in sede di presentazione del roster 2016/17, non ha mancato di esternare il proprio disappunto sulla scelta fatta dal giocatore: “ci aspettavamo un po’ più di riconoscenza, ma evidentemente qualcuno è pronto a prendere tanto e a dare meno…”.

Poco male, Aristide troverà una altrettanto valida collocazione e l’Alma proseguirà la propria stagione senza rancori, con la firma di Matteo Da Ros nero su bianco, e i giovinastri PipitoneSimioni a sgomitare per guadagnarsi considerazione.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)