Alberto Billio: “Reyer Venezia, c’è il potenziale per fare passi avanti”

L'assistant coach degli orogranata è un personaggio che è entrato nel cuore di tutti gli appassionati, spaziando dal settore femminile a quello maschile.

È un veterano dell’Umana Reyer, prezioso supporto per la squadra e per l’ambiente orogranata sia dal punto professionale che da quello umano. Alberto Billio è ormai molto più che un semplice assistant coach, all’interno dello staff tecnico: conosciamolo meglio.

Alberto, la prossima sarà la tua quindicesima stagione con l’Umana Reyer: cosa significa, per te, fare parte di questa società da così tanto tempo, sia dal punto di vista sentimentale che da quello professionale?
“Non vedo l’ora di iniziarla, questa nuova avventura in Reyer! Sono molto di lusingato far parte di questo progetto, mi piace vivere la società a 360 gradi. La mia testa e il mio cuore “sono Reyer”: un onore oltre misura. E ciò mi da una determinazione e una dedizione al lavoro quotidiano assai importante”.

Com’è iniziata la tua carriera in orogranata? Ci racconti, dal tuo punto di vista, il percorso che ha fatto la società? Quali sono state le tappe fondamentali della crescita?
“La mia carriera all’Umana Reyer inizia quando il Patron Luigi Brugnaro rileva le società maschile e femminile: in quel momento vengo trasferito dallo staff femminile a quello maschile. Fin dall’inizio le ambizioni sono state importanti e assai stimolanti. Infatti, in breve tempo, appena due anni, siamo saliti di categoria grazie ad una eccellente programmazione. Ancora oggi ho vivo il ricordo di quella promozione. L’annata iniziò non benissimo, ma, una volta trovato l’abbrivio, la stagione è stata una cavalcata. Abbiamo letteralmente macinato, passo dopo passo, le tappe. Eravamo così convinti che non ci impensieriva nessun avversario! La nostra sicurezza derivava dalla consapevolezza e dall’umiltà, che non ci faceva mai sottovalutare l’avversario: che bello ricordare quei momenti!
La crescita della società è avvenuta passo a passo, con umiltà ma con le idee ben chiare da parte del Patron Luigi Brugnaro, il quale ha reso tutti partecipi, ognuno per le proprie competenze, bravissimo nel saper ascoltare tutti e motivare tutti nel renderci partecipi al Progetto. Eciò è dettato dal suo enorme spessore di Uomo. E ancor oggi, nonostante i sopraggiunti nuovi impegni, è comunque presente e partecipe, seppur in modo diverso”.

La tua più grande soddisfazione da quando sei in Reyer? Il personaggio più importanti della tua carriera da allenatore?
“Come ho citato poc’anzi, la mia più grande soddisfazione è stata la promozione dalla B1 alla A2, perché ci si ricorda sempre di più della prima volta. I successivi traguardi ottenuti con la Reyer sono altrettanto importanti e pregevoli, mi danno orgoglio e onore. Ognuno di questi lo abbiamo ottenuto in modo diverso: la Winter Cup in B1, la promozione in A1, la conquista delle Final 8 e dei Play Off per la prima volta, come l’accesso alla semifinale, nonché la partecipare alle competizioni europee.
I personaggi più importanti della mia carriera da allenatore sono oggi il Patron Luigi Brugnaro e il Presidente Federico Casarin, che credono nella mia persona, come uomo e come tecnico, all’interno del Progetto Reyer. Tra gli allenatori a cui ho fatto da assistente, dico Zelimir Obradovic: mi ha lasciato un imprinting veramente importante, che ancora oggi conservo dentro di me, per la mia crescita di uomo e tecnico. Ma non dimentico e non dimenticherò mai Eugenio Dalmasson, per la fiducia e stima datami nel tempo”.

Cosa ti aspetti dalla prossima stagione della prima squadra maschile, sia in Campionato che in Coppa?
“Per la prossima stagione, penso che avremo la possibilità di compiere un ulteriore passo in avanti nelle due competizioni, perché ritengo che abbiamo le credenziali per farlo. La squadra mi piace assai, la reputo molto competitiva per affrontare al meglio il doppio impegno, del Campionato italiano e della Coppa. Nel preparare gli impegni dovremmo avere dedizione e umiltà in modo da non sottovalutare mai i nostri avversari e procedere il nostro cammino passo a passo”.