Alma Trieste che non fa sconti, anche Pordenone feudo giuliano

ALMA TRIESTE – APU UDINE 78-59

Nuovo derby e nuova storia, le strade fra Trieste e Udine si incrociano sul parquet pordenonese per un nuovo step della preparazione in vista della stagione regolare. Quello che è certo è che le tifoserie stanno evidentemente salvaguardando energie e coronariche per ottobre.

Laser faccia a faccia su Bossi per mortificare la fonte del gioco giuliano, dalla parte opposta tanti palloni a Zacchetti spalle a canestro per testare la difesa di Simioni. Ottimo inizio dei friulani, bravi ad attaccare l’area, anche partendo dal palleggio: 5-8. Poco dalmassoniana la difesa Alma, rientri lenti dalla transizione, poco reattivi sul primo palleggio di penetrazione e time out chiamato dopo neanche cinque minuti dall’inizio del match. Udine anche a +10 con la tripla di Castelli, dalla parte opposta Simioni continua a far vedere tanto basket nelle mani, e Da Ros segna da casa sua per il -4 giuliano. Tanta ispirazione balistica per i friulani, il primo quarto è saldamente in mano a Truccolo e soci: 19-24. Capitan Coronica in campo, sinonimo di difesa aggressiva, in un attimo Trieste arriva sorpassa con due ottime giocate di Jordan Parks. Apu avviluppata su un gioco meno fluido e titubanze generalizzate, coach Lardo chiama time out e si riaffida alla regia sapiente di Laser; c’è sicuramente una fisicità equilibrata sul parquet, il duello offensivo Laser-Parks è forse la parte più intrigante della prima parte del match. Alma Trieste tornata a graffiare con tutti e cinque gli effettivi, ma Truccolo non ci sta e si va all’intervallo sul 40-36.

Alessandro Simioni mette anche la tripla, una sorta di onnipotenza cestistica su due gambe solide; il giocatore di scuola Reyer può realmente essere il valore aggiunto di casa Trieste. Alma che vola sulle ali di Green che affonda uno schiaccione in contropiede, il tabellone segna un divario importante: 48-36. Pericolosità allungata su tutti gli effettivi per i giuliani, si ha la sensazione che “il sistema” sia già nelle corde degli uomini di Dalmasson. Reazione Apu partendo dalla difesa, con i due americani seduti sul pino, quello però che manca è la pericolosità offensiva. Javonte Green scarica nel canestro la rabbia per una prestazione meno brillante del solito, Trieste avanti di 10 punti senza far nulla di trascendentale; terza frazione chiusa sul 55-47. Eddie Delegal sembra sempre più un oggetto misterioso in casa friulana, all’egoismo propositivo di Grado fa il palio una prestazione impalpabile; Da Ros propizia il nuovo allungo biancorosso sul +12, e time out coach Lardo. Se possibile Trieste stringe le maglie difensive, Green imbuca una tripla e anche Pordenone è simile ad una Caporetto friulana, con ancora oltre 6 minuti sul tabellone. Truccolo è l’unico reale terminale in maglia nera, se non altro da oltre l’arco dei 6,75, calcolando che Laser segna a “babbo morto”; scorre il cronometro e il match non regala sussulti degni di nota, risultato finale 78-59, Alma Trieste ancora superiore a Udine, segnali ereditati che non si discostano da quelli della serata gradese, e la solite notte di pensieri per coach Lardo e staff.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)