“Keys of the match” – Verso Trieste-Treviso

Fonte: Da Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

APPROCCIO L’approccio alla prima di campionato è un aspetto incidente. E’ l’imponderabile, tanti mesi a pianificare e lavorare sulla tattica, quaranta minuti che possono ribaltare ogni previsione. Chi gioca in casa ha lo sfavore psicologico (seppure bilanciato da quello ambientale), una responsabilità verso i propri tifosi, che normalmente non sono pochi e sono competenti.

CONTROLLO DEL PITTURATO Perry-Ancellotti-Rinaldi rappresentano tre buoni motivi per essere preoccupati sotto canestro. Un mix di atletismo, fisicità e scaltrezza patiti, in parte, già l’anno scorso. Il gioco degli abbinamenti è improponibile in chiave difensiva, l’unica mossa da sfruttare per i giuliani è quella di far valere, nella metà campo d’attacco, imprevedibilità e dinamismo contro le più statiche certezze trevigiane.

D-I-F-E-S-A Come si vince sotto pressione psicologica? Come si vince nelle giornate poco ispirate? Qual è il salvagente a cui aggrapparsi nelle situazioni complesse? La difesa. Se l’Alma Trieste parte da quel marchio di fabbrica di stampo dalmassoniano, non c’è avversaria che tenga; dall’aggressività difensiva ne scaturisce un moto perpetuo per cui ne giova anche l’attacco. La Dè Longhi non può prescindere dalla chiave difensiva per evitare, come successe lo scorso anno, di farsi travolgere dal ritmo e dall’impertinente entusiasmo di Coronica e soci.

CONDIZIONE FISICA La versione trevigiana del torneo di Pordenone è apparsa troppo blanda per essere vera. Un motivo potrebbe risiedere nella durissima preparazione svolta in montagna e nel poco tempo avuto per scaricare le tossine. Non a caso si è vista una squadra imballata e poco aggressiva. Trieste invece sta bene da tempo, arriva pronta fisicamente al vernissage casalingo. C’è da capire quanto il gap di qualche settimana fa si sia ridotto, ed abbia restituito a coach Pillastrini una squadra in grado di espugnare il Palatrieste.

AMERICANI CONTRO Parks e Green sono la coppia semi-collaudata dell’Alma Trieste; la variabile impazzita ovviamente risiede quasi esclusivamente nella prestazione di Javonte, all’impatto con il nostro campionato. Insomma un rischio calcolato, un andamento sinusoidale spesso bilanciato dalla costante onnipotenza di Parks. Sul fronte veneto la premiata DeCosey-Perry può essere considerata alla stregua delle ultime scommesse giuliane, cioè materiale umano da giudicare in divenire e non nell’immediato. Se tanto mi da tanto, i 47 punti confezionati dai due nell’ultima uscita vittoriosa contro Mantova, possono essere più che un avviso per temerli domenica.

 AMBIENTE Partiamo dagli ospiti. Insieme alla “Fossa” della Fortitudo è forse l’unica tifoseria a creare un ambiente casalingo…in trasferta. L’esodo di massa è scontato, la coesione e l’efficacia di una curva ai massimi livelli. La Curva Nord triestina deve uscire dal torpore estivo per non farsi comandare a casa propria, rinverdire i momenti migliori degli ultimi anni per ricreare quell’entusiasmo tracimante che coinvolge un palazzo intero.