Djordje Pazin, il predestinato della Stella Azzurra Roma

Il giocatore nato in Serbia nel 2001 ha le idee chiare e vede il suo futuro oltreoceano; nel frattempo, gioca in Serie B con la squadra più giovane del campionato.

Centosessanta giorni dopo l’ultima partita del torneo 2015/16 in cui è riuscita a strappare una salvezza comoda e tutt’altro che scontata per la giovanissima età della squadra, per la Stella Azzurra Roma è di nuovo campionato di Serie B maschile. Per il debutto della stagione 2016/17 della terza serie nazionale, sabato 1° ottobre alle ore 18 all’Arena Altero Felici (ingresso gratuito) la formazione di Germano D’Arcangeli ospita la neopromossa siciliana Sport E’ Cultura Patti, per la prima giornata d’andata del Girone C.

LA PIU’ GIOVANE DI TUTTE Anche per questa nuova annata Stella Azzurra sarà sinonimo di squadra più giovane di tutti i campionati senior nazionali italiani. Come ormai da antica filosofia societaria, la Serie B servirà come ulteriori palestra e vetrina per un gruppo che nei suoi diversi elementi sarà impegnato anche in tre campionati giovanili di Eccellenza, U20, U18 e U16, con l’obiettivo di partenza di raggiungere le finali nazionali, dove nella scorsa stagione il club stellino ha portato a casa due podi tricolori coi terzi posti U20 e U16. In Serie B si riparte con l’obiettivo primario della salvezza, inevitabile per un roster che, alla data di questo esordio contro il Patti di coach Pippo Sidoti, affronta il campionato con un’età media di 17 anni e 1 mese. Si va dalla vetta di “anzianità” dei 18 anni e 9 mesi di Davide Pucci e del capitano Andrea Antonaci alla punta minima rappresentata dai 15 anni e 6 mesi esatti di Djordje Pazin.

PAZIN “Sono contento di poter far parte della Prima Squadra, una grande opportunità per me di trovarmi in un mondo diverso da quello delle giovanili. Il consiglio che mi hanno dato il coach e i più esperti del gruppo è di “smettere” di essere un 2001, di provare ad essere più grande di testa: le cose che dovrò fare saranno diverse da quelle fatte nei primi due anni qui alla Stella, cioè non fare solo le cose che so fare ma anche quelle che non so fare”, sono queste le parole proprio del serbo classe 2001, alla vigilia di una tappa già importante nella sua ancora verdissima carriera.

BOMBER DI RAZZA Quando si pensa a Pazin si deve uscire dalla logica della “mascotte” del gruppo, si deve pensare più a quella del predestinato. Guardia di 196 cm, dopo aver già perforato a ripetizione le retine davvero di tutta Europa, nel precampionato Djordje ha dimostrato di non aver perso il “vizio” da bomber neppure nel mondo senior, essendo stato il miglior realizzatore di squadra nel quadrangolare giocato in casa della Tiber Roma, segnando 19 punti nella semifinale contro i padroni di casa della C Gold e 14 in finale all’Eurobasket Roma neopromosso in Serie A2. Senza parlare dei 35 punti segnati pochi giorni dopo in Polonia ai padroni di casa del Rosa Radom nel torneo U18 Rosa Cup 2016 vinto dalla squadra stellina: “Ma contro Patti non entrerò in campo pensando che devo fare per forza tanti punti, commetterei l’errore più grosso che posso fare. Certamente le mie qualità di attaccante sono una cosa che mi è stata data da quando sono nato, non ho mai dovuto lavorare tanto sul mio tiro, mi viene naturale. Piuttosto, dovrò migliorare la mia concentrazione in difesa, un po’ il palleggio e la tecnica di buttarmi dentro e fare canestro anche coi contatti giocando sul mio fisico”.

LE ORIGINI Nato e cresciuto cestisticamente a Cuprija, cittadina di circa 20mila abitanti nella parte centro-orientale della Serbia a poco più di un’ora e mezzo di macchina dalla capitale Belgrado, dopo essersi fatto notare in alcune esperienze in prestito in tornei internazionali con le maglie di Stella Rossa Belgrado e Real Madrid, “Djole” è arrivato a settembre 2014 alla Stellazzurra Basketball Academy, dove s’è laureato Campione d’Italia U15 Eccellenza nel 2015 e Campione d’Europa U16 della  EYBL nella scorsa stagione (la European Youth Basketball League), oltre alla caterva di altri tornei e premi di MVP o top scorer vinti in questi anni stellini. Aver cambiato casa e nazione a 13 anni è stato semplice: “Quando sono arrivato qui a Roma ho avuto la fortuna di avere altri slavi nell’Academy che mi hanno aiutato ad ambientarmi subito, così come i miei insegnanti alla Marymount (la scuola internazionale dove Djordje sta frequentando il secondo anno di high school, ndr) mi hanno aiutato negli studi”. Sul campo di basket, invece, lo aiuta la sua “serbitudine”: “In effetti mi sono accorto che noi giocatori serbi facciamo alcune cose diverse dai nostri coetanei italiani, il basket che impariamo da piccoli in Serbia è diverso. Ma non chiedetemi in cosa perché non lo so, so solo che sono sempre stato abituato a farlo”.

OBIETTIVI Sull’obiettivo stagionale di squadra Djordje gonfia il petto: “Il nostro gruppo vuole vincere i tre scudetti Eccellenza, U20, U18 e U16. E vogliamo vincere anche la… Serie B”, dice seriamente. Il suo futuro Pazin lo vede oltreoceano: “Vorrei andare a giocare in un college NCAA, perché preferisco il basket americano a quello europeo. In Europa la pallacanestro è statica, si deve pensare troppo, si gioca con la mente, mentre quello americano mi piace di più perchè si corre, è più istintivo. Inoltre mi piace molto l’idea di far parte di un college, la vita che si fa lì”.