Ettore Messina: “Non sono vecchio e rincoglionito…”

Fonte: La Repubblica a cura di Walter Fuochi

Ettore Messina torna a parlare di pallacanestro vicina alla Nazionale italiana, con la consueta schiettezza.

Dobbiamo chiamarla ancora CT? «Fino al 30 settembre scorso, sì. Ma anche dopo, direi, se tutto va come deve». Non pareva scontato che andasse avanti con la Nazionale. «L’idea è farlo. Ma devo aver prima l’okay del mio club, i San Antonio Spurs, alla luce pure degli impegni di Gregg Popovich, il mio capo. Se loro sono d’accordo, un attimo dopo mi metto a un tavolo con la federazione, che intanto m’ha onorato della sua offerta, per allenare agli Europei 2017. Si risolve a giorni».

Esclusione dai giochi

«Razionalizzata, almeno, perché ci vuol tempo per elaborarla. E non nascondo che l’avevo presa malissimo. Poi, le sconfitte nello sport sono dolorose, ma i drammi sono altri, nella vita. E una mattina ti alzi, capisci che è passata e torni a tirarti su le maniche per far meglio il tuo lavoro».

La peggior delusione?

«Sì, una delle botte più brutte. Ma ho avuto una fortuna, in carriera: quella di viverla da privilegiato. Squadre e giocatori eccellenti, e se a bilancio ho più successi che batoste so esserne grato a chi me li ha consentiti».

Fase calante della carriera?

«Se l’elegante domanda sottintende se mi sento un po’ più vecchio e rincoglionito, rispondo di no. Meglio: mi ci sentivo pure a quarant’anni, coglione, dopo ceffoni così. Abbiamo fatto errori e perso una partita decisiva a un supplementare dall’obiettivo. Sono un pessimista storico, ma so che ci saranno altre partite, con gli Spurs e con la Nazionale».