“Jordan il più grande di tutti”. Magic ci spiega perché – di Rajone

La grande domanda del secolo: chi è stato il più grande?

Parto sulla difensiva: non mi sono mai piaciute le classifiche di questo tipo e credo che la domanda su chi sia stato il più grande giocatore di tutti i tempi non abbia risposta certa (lo stesso Buffa è in dubbio quando si tira in ballo il nome di Chamberlain).

Tuttavia, più di qualche anno fa, Magic Johnson ha fornito in una trasmissione di ESPN una motivazione interessantissima per gli appassionati di questo sport e che resta un ottimo spunto di riflessione: dopo il secondo minuto del video che posteremo più in basso, l’auriga dello showtime Lakers anni ’80 esprime il suo pensiero con estrema chiarezza.

A differenza di Russell ad esempio, che detiene il record di 11 anelli NBA, Michael Jordan è riuscito non solo a raggiungere i massimi livelli di competitività, ma è stato in grado di migliorarsi costantemente alzando l’asticella delle sue prestazioni sul parquet. Magic comincia citando i 63 punti al Boston Garden del 1986: di fronte non c’era una squadra qualunque, ma i Celtics del titolo vinto contro i Rockets (schierando un quintetto niente male, ovvero Johnson, Ainge, Bird, McHale e Parish).

Incalzato dal giornalista Magic precisa inoltre che: se lui e Bird riuscirono a riportare l’NBA in alto nel gradimento degli appassionati, Jordan riuscì a far conoscere questo sport al mondo intero. A queste considerazioni, ne aggiungo un’altra relativa alla “miglior partita che abbia mai giocato”, usando le parole di The G.O.A.T.: siamo nel 1992 e poco prima che inizino le Olimpiadi, 10 Hall of Famer si sfidano, sponda Ovest contro sponda Est.

Il quintetto vincente? Conoscete già la risposta. In quell’esatto momento storico della storia del basket, Magic Johnson e Larry Bird, i Dioscuri della NBA targata anni ’80 passarono il bastone del comando a Jordan, che chiuse l’allenamento esclamando: “There’s a new sheriff in town”.