Scariolo: “In Italia si prendono decisioni condizionati dal web”

Fonte: La Repubblica a cura di Walter Fuochi

Nella consueta originalità, Walter Fuochi stuzzica Sergio Scariolo mettendo a confronto realtà spagnole e italiane.

Scariolo, noi e loro. La prima differenza che nota, tra i due sport?
“Due, e brutalmente a favore della Spagna. Sport nella scuola e impianti. Qui, fino a 14 anni, si fa sport soprattutto, o quasi solo, a scuola, con allenatori delle varie discipline presi da fuori. Solo dopo si continua nei settori giovanili dei club, ma senza che la scuola esca di scena. Poi gli impianti. Qui li tirano su davvero, dall’arena metropolitana da quindicimila alla palestra del paesino. In Italia non ne vedo”.

Stampa e tv?
“Polemiche, come in Italia, grande attenzione dei media, amplificazioni anche artificiose. Nessuna differenza, siamo tutti latini. Ma qui pesano meno i tifosi. Non ho lavorato per la nazionale in Italia, ma quand’ero ai club non mi piaceva l’attenzione esagerata che si prestava a ciò che si scriveva sui social, la necessità di compiacere la pancia del tifo. In Italia ho visto prendere decisioni, sbagliate, dando peso al web. Qui conta più lo sport vero, il rendimento in campo, i valori”.

Scariolo, da che parte sta: Italia o Spagna?
“L’Italia è il mio paese, vedere gli azzurri m’emoziona, ma razionalmente qui, per qualità della vita e della professione, ci sto bene e penso di rimanerci. Il sistema sportivo è globalmente migliore, poggia su quelle basi che dicevo, scuola e impianti, che sono polmoni che pompano. E sono fattori decisivi su cui restano distanze misurabili in anni. E l’Italia, appunto, deve ancora partire”.