L’opinione di Attila Frizzo: inconfutabili constatazioni

In tempi non lontani Mario Ghiacci, numero uno dei biancorossi di Trieste, ha dichiarato: siamo leggerini sotto canestro.

Coach Dalmasson, alla vigilia dell’esordio del campionato di serie A2 2016-17, ha voluto precisare: l’obiettivo principale è la non retrocessione.

Il confronto con Treviso ha dato l’impressione alle migliaia di fans presenti al Palarubini che “forse” entrambi, Ghiacci e Dalmasson, non abbiano tutti i torti.

Trarre conclusioni dopo una sola gara – per quanto importante – non è facile ma se a quanto si visto per l’avvio del campionato si aggiungono le prestazioni di pre-campionato, qualche fondato convincimento si può avere.

Risulta chiaro che il trio preposto ai doveri di sottocanestro deve, Pipitone in primis non ultimo Simioni, trovare una certa continuità in fase di attacco, mentre è fuori discussione che per il new entry Green si deve decidere la presenza nelle “rotazioni” stabilite.

I ragazzi di Dalmasson si può dire sono molto vicini al “buono” per quanto concerne la continuità nelle fasi difensive, manca spesso l’aiuto nell’area pitturata dove gli esterni spesso latitano, non sempre alvero.

La regia di Bossi è oggi come oggi al top, dinamica, precisa e penetrante; lui in panca però la pressione viene a mancare, la positiva penetrazione pure.

E’ pur vero che le ostilità sono all’inizio ma è doveroso rilevare quanto si vede. Da sempre le rotazioni dei dieci giocatori a disposizione hanno le loro ragion d’essere anche per Bossi e compagni, se però il rendimento viene a calare i cambi devono venire valutati con il bilancino del farmacista.

Contro il non “possente” Treviso Trieste ha ceduto, il prossimo incontro vedrà la compagine di Trieste a Roseto, una gara non facile e vedremo se coach Dalmasson dal flop di esordio provvederà a rivalutare “le rotazioni”.

Attila Frizzo