L’analisi statistica Alma e non solo… a cura di Raffaele Baldini

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

RAGAZZI D’ORO Nati dopo il 1996, sono i giovani rampanti della seconda serie. A capeggiare la classifica della settimana manco a dirlo nuovamente Davide Moretti, play della De’ Longhi Treviso, autore di 15 punti in 27 minuti con 31 di valutazione. A seguire Todor Radonjic (ahimè a danno proprio dell’Alma Trieste) degli Sharks Roseto, con 10 punti in 29 minuti e 14 di valutazione. Sul terzo gradino del podio Leonardo Candi, alla corte di Matteo Boniciolli in Fortitudo; per lui 10 punti in 25 minuti e 14 di valutazione.

MI MANCA… L’AREA È palpabile la sensazione che l’Alma Trieste faccia tanta fatica sotto le plance, con un rendimento relativo dei lunghi puri (Pipitone e Simioni a 0 punti e 1 rimbalzo contro Roseto), ma in generale con la poca propensione a rimbalzo di tutto il gruppo, nonostante la verticalità di Parks e di Green. Peggio di Trieste (59 rimbalzi) solo l’Andrea Costa Imola con 47 carambole in due partite, con la l’Assigeco Piacenza terzultima a quota 64.

UN GRUPPO, SOLO DI FATTO? Curiosa è l’analisi degli assist dopo due giornate. L’Alma Pallacanestro Trieste è ultima con 20 assistenze, appena peggio di Mantova e Ferrara a quota 21. Da una parte la statistica è indice di una regia monca (il solo Stefano Bossi ad oggi rappresenta il faro della squadra), dall’altra che il gruppo deve ancora trovare un linguaggio cestistico compreso da tutti. Non basta la coesione fuori dal campo per garantire quella sul parquet.

“ONE MAN SHOW”, ADAM TERRELL SMITH Che fosse un fenomeno calato incomprensibilmente in A2 lo avevamo capito dalla prima partita giocata contro Verona. La conferma contro Trieste e numeri su 80 minuti giocati di straordinario impatto: 62 punti segnati, 63% da due, 57% da tre, 100% ai tiri liberi, 10 rimbalzi. Signori…chapeau!

DIFESA, DOVE SEI FINITA? Non possono bastare alcuni acciacchi per giustificare la sbiadita versione difensiva dell’Alma Trieste versione 2016/17. 157 punti subiti in due giornate e la terz’ultima piazza in coabitazione con Ferrara fanno strabuzzare gli occhi a chi ha sempre, giustamente, etichettato le squadre di coach Dalmasson a trazione difensiva. Compagini senza talento esagerato traggono linfa vitale dalla fase difensiva, con Chieti urge un cambio di rotta, altrimenti ci sarà da soffrire.