L’opinione di Attila Frizzo: altra sconfitta in un momento boom

Per lo sport triestino questo è un periodo di importanti affermazioni, la Barcolana è una delle regate più frequentate al mondo, le attività collaterali alla strepitosa gara si valorizzano ad ogni edizione.
La pallanuoto milita tra i clubs natatori che contano, la pallamano con la ripetuta funzione di main sponsor da parte della Principe, il calcio dopo interminabili tristi situazioni è ritornato, parliamo della Triestina, a saggia e ben organizzata partecipazione, per il basket il record ottenuto all’esordio del campionato di serie A2 maschile relativo ai quasi 5000 presenti al confronto tra la Pallacanestro Trieste e il quintetto di Treviso, record si badi bene che ha interessato sia i partecipi della A2 che della . . . A !!
Altre discipline sportive, pur con la grave carenza di palestre, svettano per la partecipazione sia dei giovanissimi, dei giovani, dei senior che degli over.
Anche per le non presenti nelle attività di vertice dei campionati le affermazioni non mancano anzi.
Nel quadro della “trionfale situazione” i biancorossi del basket del capoluogo regionale hanno grande responsabilità conseguente alla perfetta organizzazione svolta in periodo pre-campionato, lavoro che ha fatto superare il traguardo dei 2000 abbonati auspicato a priori.
Quanto sopra evidenziato “contrasta” con il risultato ottenuto contro il più che rispettabile quintetto di Roseto degli Abruzzi, dove i biancorossi sono stati superati con lo score di 87 a 75, dodici punti di scarto dopo essere stati lungamente alla pari e in più occasioni financo in vantaggio, 8 punti avanti infatti all’inizio del riposo lungo alla fine del secondo quarto.
Vedere il filmato dopo aver ascoltato la radiocronaca e infine attentamente letto lo scout si evince che le impressioni avute dopo la prima gara sono state tali e quali dell’incontro di esordio. Green infatti manca di un ruolo definito, i nuovi ruoli assegnati a “grillo Parks” e Coronica mostrano quantomeno carenza di continuità, difetto gravissimo per ogni gioco di squadra.
Pur nella totale dedizione in fase difensiva, spesso il team di Dalmasson cede in toto quanto conseguito, a Roseto è stato così particolarmente tra il secondo e il terzo quarto di gioco.
Si è voluto, anche nei resoconti radiofonici e non, constatare un presunto cedimento fisico, così non è stato se un pauroso calo si è manifestato è di ordine psico-mentale.
Dopo l’elenco delle carenze è doveroso segnalare le novità positive costituite nella prestazione super di alcuni dei giocatori, ma il basket è gioco di squadra che pretende oltre a qualche acuto un’armoniosa e costante assieme di intenti.
Come dicono i sassoni, gli inglesi e un tempo gli statunitensi: The show must go on ! Vedremo domenica, pur tenendo presente che il quintetto di Chieti che sarà sul parquet del Palarubini l’avversario di turno è riuscito – in trasferta – a ragranellare i primi due punti in quel di Ferrara che quest’ultima divide l’ultimo posto con i biancorossi triestini.
Attila Frizzo