Eugenio Dalmasson: “Con Alma troviamo l’agognata serenità. Ora si progetta”

Si fa fatica a parlare di pallacanestro giocata quando l’attenzione è calamitata dalla svolta societaria con l’ingresso ufficiale di Alma quale azionista di maggioranza; eppure parliamo di una sfida alla Fortitudo Bologna, alla Scala della pallacanestro, quel PalaDozza teatro dell’impresa biancorossa la scorsa stagione, con il canestro di Nelson sulla sirena. Nella consueta analisi della settimana con coach Eugenio Dalmasson non possiamo non partire dall’argomento che ha tenuto banco nelle ultime ore.

Cosa può cambiare, per chi lavora sul campo, dal punto di vista progettuale e psicologico con il nuovo assetto societario? “Penso che questo sia il coronamento di una lunga e affannosa ricerca della serenità. Ringrazio apertamente chi ha combattuto in questi anni con quello che aveva per garantire la pallacanestro in città, schiudendo le porte alla nuova realtà. Cosa cambia per noi? Che c’è finalmente la possibilità di progettare, a largo raggio, dalla prima squadra ai settori giovanili, garantendo a tutti i presupposti per lavorare bene. Eravamo lavoratori precari, ora non più. Abbiamo un punto di riferimento con cui conferire, la città appassionata può guardare al futuro con ottimismo.”

Se c’è una condizione malsana per andare in trasferta davanti a 5000 persone è quella di incontrare una squadra ferita e arrabbiata. E la Fortitudo sarà questa…

“Va bene così. In queste condizioni si cresce prima, e la mia squadra ha bisogno di palcoscenici e situazioni di questo tipo per strutturarsi. Troveremo una Fortitudo non al completo, con diverse situazioni in seno alla squadra da chiarire (l’americano Roberts su tutte ndr.). Ma sappiamo di affrontare una squadra allenata bene, con un’identità precisa fatta di aggressività difensiva e intensità.

Molti hanno ancora davanti agli occhi quel canestro di Nelson per l’impresa al PalaDozza. Ci possono essere delle similitudini?

“L’anno scorso eravamo nel girone di ritorno, con un gruppo rodato e che aveva una consapevolezza importante. Oggi siamo in fase di rodaggio, dobbiamo ancora capire tante cose per ripercorrere quel cammino vincente; ma siamo consci che anche Bologna è un cantiere aperto, con logiche di crescita analoghe.

Trieste vince a Bologna se…

“Se giocherà di squadra, assieme e senza perdere di vista la continuità nei quaranta minuti. Se in quell’arena ti disunisci, sei certo che troverai dei leoni pronti a sbranarti immediatamente. Loro tolgono il respiro, dobbiamo essere decisi ad aggredire senza indietreggiare, con personalità.”

Raffaele Baldini