La Energy Lab Falconstar si ferma sul più bello con Jesolo

Coach Federico Franceschin: "Vedo il bicchiere mezzo vuoto, abbiamo concesso troppo a livello difensivo, lasciando ai veneti molti tiri con i piedi per terra".

Il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Si può sintetizzare così, in poche parole, il senso della gara della Polifunzionale tra Energy Lab Falconstar e Secis Jesolo, conclusasi con la vittoria degli ospiti per 90-80 al termine di una gara spumeggiante oltre le previsioni.

Il bicchiere mezzo pieno è quello che ha visto scendere in campo una Falconstar con la giusta determinazione, scorrere lungo i 40’ con apprezzabile intensità mentale, e ritrovarsi avanti nel punteggio all’inizio dell’ultimo quarto contro una squadra indubbiamente attrezzata al meglio,  e capace di sfornare una prestazione come non se ne vedevano da tempo alla Polifunzionale. Il bicchiere mezzo vuoto è quello di non essere riusciti a capitalizzare tutto ciò, e quindi di non aver condotto in porto una vittoria che avrebbe voluto dire primo posto, seppur in coabitazione.

“Io vedo il bicchiere mezzo vuoto semplicemente perché mi aspetto sempre il massimo dalla mia squadra – chiarisce coach Franceschin – sullo sforzo generale e dei singoli, nulla da dire, non posso rimproverare niente sotto questo punto di vista, ma non basta. O almeno, a me non basta perché desideravo una prestazione di maggior coraggio, anche di maggior personalità da parte nostra. Alla fine avevamo l’inerzia dalla nostra parte e non siamo riusciti a chiudere la partita. Esco dalla gara con la sensazione che dobbiamo ancora diventare grandi, maturi. Penso che la mia squadra abbia le qualità per competere ai livelli che Jesolo ha nelle sue corde, ma non lo abbiamo del tutto dimostrato”.

Il tecnico biancorosso punta il dito contro alcuni errori, eccoli: “In difesa abbiamo concesso troppi canestri facili con i piedi per terra, e questo ha consentito agli ospiti di realizzare con continuità. Alla fine hanno chiuso con 90 punti, obiettivamente troppo per una squadra come la nostra che deve sempre avere nella difesa il suo punto di forza. Anche in attacco, però, alcune cose non mi sono piaciute, per esempio quando abbiamo rinunciato a tiri aperti e dunque non abbiamo sfruttato le situazioni, e qui a mio avviso entra in gioco il mancato coraggio, così come il non essere consapevoli delle proprie qualità, che invece ci sono. Infine ci sono stati dei momenti in cui avremmo dovuto cavalcare meglio l’onda dei singoli, mi viene in mente quando Petrovic ha infilato due triple di fila e poi non l’abbiamo più cercato”.

Tra le chiavi della gara, i tanti rimbalzi (16) offensivi conquistati da Jesolo: andando a guardare le statistiche si scopre come la Secis abbia tirato 73 volte dal campo contro le 53 della Falconstar (complici anche le 20 palle perse dai biancorossi). I monfalconesi hanno tirato meglio (53% contro 49%) e hanno segnato il doppio dalla lunetta (18 punti contro 9) ma nonostante questo, appunto per i tanti tiri in meno a disposizione, hanno perso di 10 punti.