Coldebella (Varese): “Non si cambia rotta”

Il direttore generale spegne le voci sulla posizione di coach Moretti, ma sono già pronte quattro opzioni.

Fonte: La Prealpina

«Paolo Moretti appeso a un filo? Ma non scherziamo…». Nella lunga giornata del ritorno da Ventspils, Claudio Coldebella impiega 10 secondi per smentire categoricamente l’ipotesi di una panchina traballante per il coach dell’Openjobmetis: «L’allenatore non è assolutamente in discussione, stiamo ragionando insieme sul modo migliore per uscire dal momento di difficoltà». Dunque è chiaro che sarà il tecnico toscano a dettare la linea – come già accaduto in estate – relativamente agli interventi da effettuare per sbloccare l’attuale impasse tecnico.

Ecco dunque le quattro ipotesi tra le quali società e staff tecnico valuteranno la svolta, escludendo al momento più di un correttivo per motivi meramente economici:

VIA MAYNOR –
La prestazione totalmente negativa di mercoledì ha messo il play in cima alla lista dei giocatori sotto osservazione. Doveva essere il cardine di una squadra costruita per esaltare le sue doti di attivatore, ma in realtà è parso molto lontano dal crack di due anni fa. Il problema è la sua condizione dopo il secondo infortunio al ginocchio, ma anche l’assortimento diverso e un ruolo meno centrale rispetto all’era Caja: Johnson non è Rautins, Anosike ha caratteristiche antitetiche a Jefferson, e il sistema-Moretti non gli concede tutte le libertà – e la fiducia incondizionata – sulla base delle quali Artiglio gli aveva disegnato attorno l’assetto. Si era detto che una squadra senza punte poteva funzionare con il Maynor di due anni fa: mancando il presupposto di base, per accendere l’attacco servirebbe un playmaker che sappia mettersi in proprio nel fare punti e creare spazi per i compagni. Genere non facilissimo da pescare sul mercato reinvestendo i 10mila e rotti dollari mensili dell’ingaggio di Eric.

SACRIFICIO O.D. – Se si optasse per provare a recuperare Maynor, la scelta consequenziale sarebbe quella di sacrificare O.D. Anosike, che non protegge in difesa e non esalta in attacco il suo playmaker. Il problema è anche di natura fisica: se dovesse dare nuovamente forfait a Pesaro, si metterebbe in discussione la sua tenuta a lungo termine, imprescindibile per una squadra che gioca su due fronti. Ed eventualmente si aprirebbero le valutazioni sull’alternativa: un rimbalzista-difensore-stoppatore-atleta più affidabile del discontinuo Pelle, o un ala forte atletica e frontale spostando Campani e Kangur nella rotazione dei centri?

TAGLIO JOHNSON – Uscito dal quintetto base in seguito alla crisi di fiducia e rendimento al tiro, il taglio di Melvin per una combo-guard creativa dal palleggio potrebbe supportare Maynor in fase offensiva e proteggerlo in fase difensiva. Ma l’intervento rischierebbe di rivelarsi un palliativo.

IL COACH – Ad oggi la sua posizione non è oggetto di valutazione da parte della società. Ma se nelle prossime tre partite – specialmente le due in casa della prossima settimana – dovessero emergere ulteriori tracolli stile Klaipeda, Pistoia e Ventspils, allora anche la panchina attualmente salda potrebbe essere messa in discussione.