Patrick Nanut, quando il canestro ce l’hai nel sangue

Il cannoniere goriziano ha sfoderato una prova d'altri tempi, contro Cervignano: ben 50 punti segnati, dominando il parquet in lungo e in largo.

Non può mancare, come ogni martedì, l’appuntamento con il nostro quintetto ideale della settimana: andiamo a vedere quali sono stati i giocatori più decisivi, per le rispettive formazioni, nell’ultimo weekend cestistico regionale, analizzando tutte le curiosità ed i numeri di questo turno, dalla C Gold alla Serie D.

PLAYMAKER: Lo Jadran Ispem non ha avuto troppi problemi contro la Energy Lab Falconstar e, ovviamente, il punto di riferimento dell’attacco di Dean Oberdan è stato, come di consueto, Borut Ban. Autore di una gara silenziosa rispetto al solito, con 17 punti segnati, ma le sue percentuali (4/8 da due, 3/5 nelle triple) fanno capire come non abbia assolutamente avuto bisogno di forzare, riuscendo pure a mettere in ritmo i compagni con tre assistenze. Un mismatch vivente, perchè capace di giocare spalle a canestro contro gli esterni meno alti rispetto a lui, ma anche bravissimo nello sgusciare in penetrazione ed avere sempre il controllo del proprio corpo in attacco: come detto molte volte, è il simbolo di questo Jadran Trieste e, a 24 anni, viene spesso identificato come un’icona della squadra di Dean Oberdan, che si è preso una bella soddisfazione concedendo appena 55 punti ad un team come la Falconstar.

GUARDIA: Quando un giocatore segna un punto in meno dell’intera squadra avversaria non può non essere meritevole di citazione. Patrick Nanut (Dinamo Gorizia) ci ha abituato negli anni a prestazioni “monstre” dal punto di vista realizzativo, dall’alto dei suoi ventelli segnati con le maglie di Pallacanestro Gorizia, Fidenza e Treviglio, fra le altre: il giocatore classe 1978, goriziano DOC, è uno che il canestro ce l’ha sempre avuto nel sangue, a qualsiasi livello, ma questa volta ha decisamente esagerato. Nel confronto con la Credifriuli Cervignano, infatti, ha sfoderato una partita che definire dominante è poco: per lui, parlano i freddi numeri che raccontano di 50 (lo scriviamo anche in lettere: cinquanta!) punti segnati, con 6/10 da due, 9/14 da tre e 11/16 ai tiri liberi. Non contento, ha anche agguantato 16 rimbalzi, per completare un match che ha visto la sua squadra vincere con un perentorio 83 – 52: la sua prova è finita agli onori delle cronache, anche nazionali, e si narra pure che dovesse uscire a sei minuti dalla fine per l’ovazione ma abbia detto al suo coach “Dai, sono a 46 punti, lasciami in campo: ne segno 50 e vengo a sedermi”. Questo per far capire che l’istinto per il canestro è innato, a qualsiasi età ed in qualunque categoria; per descriverlo, bastano solamente due parole: Patrick Nanut.

ALA PICCOLA: Nella giornata dei derby di C Gold “Made in Fvg” (l’altro match era quello fra Jadran e Falconstar), la Calligaris Corno di Rosazzo supera Codroipo in una partita assolutamente in equilibrio. La variabile impazzita per i seggiolai è rappresentata da un giocatore che fa dell’energia la sua caratteristica principale, ovvero Siro Braidot: il toro di Mossa, ala piccola di 190 centimetri classe 1986, è un punto di riferimento per coach Marco Rovere grazie alla grinta che infonde ai propri compagni sul campo, ma risulta anche un prezioso terminale offensivo quando è in ritmo. La sua prestazione contro la Bluenergy è stata notevole, con 20 punti segnati frutto di un 6/8 da due, 2/6 nelle triple e 2/2 ai liberi, oltre a 4 rimbalzi: ma di certo non sono solamente i numeri a raccontare degnamente l’impatto emotivo che Braidot riesce ad avere su una squadra, visto che l’intensità che ci mette sul parquet è sempre ai massimi livelli. Proprio per questo i seggiolai, che avevano finito sotto di quattro punti la terza frazione, sono riusciti a rimettere in piedi la partita ed a portarla a casa, concedendo appena 11 punti nell’ultimo quarto alla formazione di Daniele Portelli.

ALA FORTE: Si parla friulano nel ruolo di “4”, nel nostro quintetto ideale della settimana. Alessio Zakelj (Dgm Campoformido) ha sfoderato una prova dominante contro la US Goriziana: il biondocrinito lungo di Luca Malagoli, nel +7 esterno ottenuto dai friulani, ha dimostrato tutto il suo talento con una prestazione da 25 punti, 7 rimbalzi, 4 recuperi e 3 stoppate. Ala forte di 200 centimetri classe 1992, cresciuto nel vivaio della Snaidero Udine e poi passato per Cbu e Ubc, alla Dgm è ritornato durante l’estate dopo averci già militato in Serie D un paio di stagioni orsono: è un “4” fatto e finito, che ha grande mano nel tiro frontale e anche da tre punti, ma che in questi ultimi due anni ha pure fatto un salto di qualità in quanto a rimbalzi e concretezza difensiva. A Gorizia ha peraltro avuto il merito, nel finale, di indovinare un gioco da tre punti ed una tripla che hanno fiaccato la resistenza degli avversari, bravi a rientrare nel punteggio ma inevitabilmente crollati di fronte ai sei punti consecutivi di “Zak”.

PIVOT: Il miglior centro della settimana è Marco Versolato, numero “5” della Geatti Basket Time Udine. Due metri, ventiquattro anni, la prima impressione che fa sul campo è quella di “separato dalla nascita” rispetto a Nikita Morgunov, celebre giocatore russo che ha peraltro giocato anche in NBA con Portland. Lungo corpulento, ma assolutamente dotato di buona mano e tecnica discreta, da diverse stagioni è nel roster dei “canarini” udinesi e nonostante la giovane età gioca come fosse un veterano. La sua squadra ha letteralmente dominato contro il giovane Sistema Pordenone, che sotto canestro ha pagato una certa assenza di tonnellaggio: ecco che Versolato non ha fatto prigionieri in questo frangente, totalizzando una “doppia doppia” da 16 punti e 12 rimbalzi, indovinando peraltro due triple che hanno definitivamente lanciato la Geatti durante la terza frazione.

SESTO UOMO: Citazione obbligata per Alessandro Costantini (Coop Casarsa); è sempre giusto menzionare un giovane, specialmente se si tratta di un classe 1999 che risulta decisivo nei campionati senior. Questa guardia di 185 centimetri cresciuta nel vivaio di Codroipo sta sfruttando al meglio l’opportunità del doppio tesseramento per fare esperienza in Serie D con la Polisportiva Casarsa e, appunto, sta dimostrando di non aver alcun timore reverenziale al cospetto di giocatori di esperienza che spesso hanno dieci se non quindici anni più di lui. Nella rocambolesca vittoria dei biancorossi, 105 – 98 contro Roraigrande, ha avuto il merito di indovinare la tripla che, a due secondi dalla sirena finale, ha impattato il punteggio a quota 87, regalando l’overtime (poi vincente) al team di De Stefano: un tiro di certo non facile, scoccato peraltro in equilibrio precario, che ha però dato nuova carica alla Coop, brava poi ad avere la meglio nei tempi supplementari. Per Costantini, ala fine, ci sono stati 10 punti in 23 minuti con un “perfect game” da 4/4 dal campo e due triple a segno, oltre a due rimbalzi e un recupero: quando si dice l’uomo della provvidenza…

COACH: Applausi per Andrea Mura, che con il suo Bor Radenska Trieste trova la prima vittoria in campionato, all’ottava giornata. Perché applausi? Per il lavoro che sta facendo il giovane gruppo triestino, che tra infortuni e mancati arrivi, fra i quali il forfait estivo di Diviach è stato certamente pesantissimo, non ha mai mollato ed ha continuato a perseverare, arroccandosi attorno al proprio allenatore. E pensare che, ad un certo punto, ha anche annunciato alla società che si sarebbe fatto da parte ma la dirigenza, credendo fermamente nel lavoro fatto da Mura con un gruppo giovanissimo, gli ha confermato la fiducia: ed ha fatto bene, visto che la reazione è puntualmente arrivata, con la vittoria per 61 – 51 contro la diretta concorrente Blue Service Fagagna. Pensare che il playmaker titolare è un 2001 e che nel ruolo di “3” ci gioca uno che da diverse stagioni era inattivo fa capire come questo Bor stia facendo veramente i miracoli: intanto il primo mattoncino è stato “poggiato”, ora vedremo se l’impalcatura riuscirà ad essere sufficientemente solida per concorrere alla salvezza.