La legge del PalaRubini non perdona: Trieste annulla Piacenza

Una grande prova di forza, da parte di tutti e molto buono anche il debutto di Cittadini.

PalaRubini trepidante per il debutto del neoacquisto Alessandro Cittadini, giunto per rinforzare il reparto lunghi del roster di coach Dalmasson. Piacenza, che veleggia nei piani alti della classifica, esce da una sconfitta casalinga ma si è dimostrata piuttosto abile nelle sfide lontano dal parquet amico, potendo dispiegare un collettivo di alto livello.

Quintetto Trieste: Bossi, Pecile, Parks, Green, Da Ros.

Quintetto Piacenza: De Nicolao, Raspino, Hasbrouck, Infante, Jones.

I quarto
Parte bene l’Alma, che arrischia Pecile su Hasbrouck ma sfrutta a dovere le incertezze al tiro dei piacentini inscrivendo sul tabellone un deciso 11-0 di parziale. La difesa degli ospiti cade vittima delle energiche ripartenze giuliane, che “salutano” il pubblico a suon di schiacciate e alley oop: il 24-9 che chiude la prima frazione è lucida espressione della solitudine cestistica della coppia Hasbrouck-Jones, mal spalleggiata dai compagni di squadra fino a questo punto (4/19 al tiro complessivo).

II quarto
In questo frangente il nervosismo annebbia il senno degli uomini di Andreazza, che si affidano all’elegante agonismo di Hasbrouck. In questa fase complicata e irta di difficoltà per entrambe le formazioni Trieste guida sul 32-16 mentre Piacenza continua ad arrancare; Green e Infante, per la cronaca, hanno già collezionato il loro terzo personale. Soffre la pallacanestro da “vedere”, ma la concretezza giuliana si tramuta in un +15 (43-28) importante prima che la sirena mandi tutti negli spogliatoi.

III quarto
I problemi di falli disegnano un quintetto inedito per i triestini (Cittadini e Coronica), offrendo teoricamente il fianco ai piacentini, ancora troppo poco convinti per ammannire una rimonta supportata dai numeri: 56-39 a 3.10 dal termine del quarto. Solitamente i dieci minuti successivi al riposo sono stati i più difficili per le squadre di Dalmasson, ma in questo caso Piacenza si è acclimatata ad un basket confuso e poco ragionato. Il quarto fallo di Da Ros avrebbe potuto costituire una chiave di svolta, ma due folate del rinato Green riconsegnano il massimo vantaggio all’Alma (66-43).

IV quarto
Le statistiche che precedono i dieci minuti finali sono impietose per i biancoblu: il 32% al tiro è stato il primo, vero, avversario di Piacenza sin dalle prime battute. L’unico araldo possibile, Kenny Hasbrouck, comincia a deficitare di ossigeno dopo 30 minuti ininterrotti sul rettangolo di gioco. C’è poco da fare: quando Trieste riesce ad esprimere il suo potenziale in termini di energia e atletismo – specie al PalaRubini – gli avversari vengono schiacciati psicologicamente vedendo inibiti capacità e forza di reazione. La partita, che non ha più molto da dire, si avvia dolcemente verso la conclusione.

Finale: Alma Pallacanestro Trieste 81 – Assigeco Piacenza 56

Tabellini
Trieste: Parks 20, Bossi 10, Coronica, Green 14, Ferraro, Pecile 7, Baldasso 6, Gobbato 1, Simioni 2, Prandin 7, Da Ros 5, Cittadini 9.

Piacenza: De Nicolao 4, Jones 13, Raspino, Formenti 11, Infante 2, Persico 2, Rossato 3, Dincic, Gaadoudi, Zucchi, Hasbrouck 15, Borsato 6.