Testa, cuore, gioco e coraggio: questa è la Falconstar

Nonostante le assenze di Marcetic, Scutiero, Cherubin e Vittor e l'infortunio di Moretti, la squadra di Franceschin è riuscita a battere un team in forma come Arzignano.

Una vittoria di testa e di cuore, di volontà e applicazione, di gioco e di coraggio. Del resto, considerate le indisponibilità, solo con una prova superlativa a 360° la Energy Lab Falconstar poteva pensare di battere la lanciatissima Arzignano che arrivava alla Polifunzionale dall’alto del terzo posto in classifica.

E’ stata oggettivamente una prestazione sorprendente quella dei biancorossi, non tanto per l’intensità messa in campo, quella era necessaria e doverosamente attesa anche se non altro come reazione emotiva dopo la scialba prova con lo Jadran, quanto soprattutto per il gioco espresso, a tratti spettacolare (48 punti nei primi due quarti), e anche per la condizione fisica, visto che da un paio di settimane Miniussi e compagni si stanno allenando a ranghi ridotti. Raggiunto il +26 sul 65-39 la Falconstar ha poi avuto un calo, che è nella logica delle cose, ma è riuscita a mantenere la lucidità necessaria non solo per portare a casa i due punti ma anche per allungare nuovamente nel finale, per un margine in doppia cifra (+11 alla sirena) che rispecchia meglio l’andamento della gara. Testa e cuore, appunto.

“Abbiamo giocato una gran partita, con un’intensità che dovrà sempre essere alla base del nostro gioco, soprattutto in questo periodo di emergenza – spiega coach Franceschin – continuare a spingere sull’acceleratore fino al +26 ci ha consentito di avere quel margine utile per superare un momento di blackout e poi vincere la gara. E’ un successo importante, che dobbiamo assaporare ma senza calare la tensione in vista della trasferta di Mestre. Se vogliamo centrare l’obiettivo play-off dobbiamo vincere sempre in casa e trovare qualche successo in trasferta”. E’ stato un Franceschin che ha partecipato attivamente al successo, ovviamente nel suo ruolo, con gli accorgimenti tattici studiati in settimana che hanno funzionato perfettamente, ma anche in quello di maestro di cerimonia per il pubblico, il cui supporto è riuscito a orchestrare dalla panchina. “Abbiamo bisogno di energia, i tifosi possono fare tanto per noi, sia nello spingere i propri beniamini sia nell’intimorire, sportivamente parlando, gli avversari. Ho avuto una lunga carriera da giocatore e ho visto molte tifoserie fare la differenza. Se la Polifunzionale riuscirà a diventare una bomboniera infuocata avremo più chance di andare ai play-off”.

Ottima la prestazione di tutti i singoli, nessuno escluso, con il reparto lunghi capace di fare la differenza come auspicato alla vigilia: Petrovic, Colli e Miniussi sono andati tutti in doppia cifra sia di punti realizzati che di valutazione, e anche capitan Benigni ha dato il suo contributo con difesa (importante per arginare un tentativo di fuga di Arzignano a inizio gara) e rimbalzi. Ora le attenzioni si spostano, e non è una novità, sull’infermeria: sempre fermi per acciacchi vari Marcetic, Scutiero (comunque in panchina con i compagni domenica), Cherubin e Vittor, in vista di Mestre va monitorata anche la situazione di Moretti, uscito per un problema a una mano nel terzo quarto e non più rientrato.