Ray contro Trieste, il derby è giuliano nella bolgia dell’Alma Arena

La formazione biancorossa, con un Green devastante all'inizio e la "trance agonistica" di Matteo Da Ros, si aggiudica il confronto con i bianconeri.

L’estenuante attesa è terminata, dopo 12 anni il derby ritorna ad infiammare il basket regionale. Alma Arena da sogno con 7000 spettatori e livelli di decibel di ellenica memoria. Coreografie da brividi alla presentazione delle squadre, parte così il match più sentito dell’anno.

Javonte Green gasato a palla segna due triple subito per far capire che l’ambiente è solo energia positiva; bel inizio di partita a Alma avanti 8-5 con otto punti della pantera in maglia biancorossa. Anche Allan Ray sembra gradire la situazione, cerca il pallone e forza le conclusioni, ma la classe ricama i punti del pareggio. Primo break giuliano sul 16-10 con canestro di uno scatenato Green, Udine cerca sistematicamente l’ex Boston Ray per restare aggrappata alla partita; ancora Green da tre punti per il +9, ma è la difesa a fare la differenza con tre infrazione di 24 secondi provocate a danno dei friulani. Primo quarto in accelerata dell’Alma chiuso 23-12. Intensità difensiva in aumento per la squadra di Dalmasson, il quintetto di fatica produce nella metà campo in salita ma fatica offensivamente: 30-17. Momento confusionario della partita a metà secondo quarto, Ray marcato molto bene da Prandin fa fatica a trovare conclusioni comode, dalla parte opposta la concretezza di Cittadini manda sul +14 l’Alma Trieste. Dalmasson continua a dare fiducia al giovanissimo Ferraro, lasciando per molto tempo Green in panchina, gravato di due falli. Cuccarolo più concreto che bello, la GSA si appoggia alla pertica per avvicinarsi: 32-22. Finale di secondo quarto non certo per i palati fini, tante palle perse e orrori tecnici, squadre all’intervallo sul 34-23.

Subito 0-4 per ripartire, break stroncato dalla tripla di Prandin; pesante terza infrazione comminata a Green, mentre Cuccarolo continua a restare un rebus per la difesa giuliana. In generale il piglio della squadra di coach Lardo è diverso rispetto ai primi venti minuti, c’è bisogno del primo canestro di Pecile da oltre l’arco per rianimare la squadra giuliana: 46-32. Okoye ci mette del suo commettendo un antisportivo su Pecile, ma per contro Ray sembra essere tornato caldo. GSA sempre ad allungare la difesa per infastidire una regia relativa triestina, peraltro debilitata da un Bossi fuori partita: 52-41. Matteo Da Ros-time, splendida espressione cestistica su tutto l’arco offensivo, Trieste che vola sulle ali di un’Alma Arena incandescente: 61-45 finale della frazione. Quarto fallo per Green, il match conosce un’altra fase rivedibile a livello tecnico, con il denominatore comune di una truppa giuliana in totale controllo. Il quintetto italiano mandato in campo da coach Dalmasson risulta farraginoso, Ray è l’ultimo a mollare sul fronte friulano (19 pt.), insieme a Castelli: 68-56. Ultimi quattro minuti che non cambiano l’inerzia, è un lunga passerella biancorossa ritmata dai 7000 dell’Alma Arena: finisce 78-71, Trieste fa suo il derby in un entusiasmo tracimante della propria gente, Udine alza bandiera bianca conscia, forse, già in partenza di essere inferiore.

TRIESTE – UDINE   78 – 71

Alma Trieste: Da Ros 12, Green 16, Parks 8, Pecile 7, Bossi 6, Prandin 15, Baldasso 6, Cittadini 8, Coronica, Ferraro, Simioni ne, Gobbato ne. All. Dalmasson
GSA Apu Udine: Ray 35, Okoye 13, Castelli 8, Vanuzzo 2, Traini 3, Cuccarolo 8, Pinton 1, Ferrari, Nobile 1, Diop ne, Gatto ne. All. Lardo

Parziali: 23-12; 34-23; 61-45

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)