Marco De Simon, la griffe del bomber

Il play/guardia ex Fagagna, dopo diverse stagioni ai vertici della classifica marcatori, ha sposato la causa di una squadra con molti realizzatori: quando vuole, però, si ricorda sempre come si fa canestro.

Marco "Molly" De Simon

Puntuale appuntamento con il quintetto ideale della settimana, la rubrica di MegaBasket che va a narrare le prestazioni più rilevanti dell’ultimo weekend cestistico regionale; andiamo a controllare quali sono stati i giocatori che maggiormente si sono messi in luce questa volta.

PLAYMAKER: Il miglior regista della settimana è Marco De Simon (Vis Spilimbergo); “Molly” è tornato alla casa madre, dopo diverse stagioni con la maglia della Blue Service Fagagna, dove rivestiva i panni del cannoniere folle. Inserito in una squadra dove i terminali offensivi sono molteplici, fino a questo momento ha saputo limitare le proprie scorribande ma, quando serve, lui c’è sempre e non si fa pregare per “crivellare” il canestro. E’ proprio quanto successo nella partita contro la Lussetti Servolana, squadra tosta che occupa i piani alti della graduatoria di C Silver: De Simon ha confezionato una partita da 19 punti con 5/8 dal campo e 8/9 in lunetta, non esagerando mai troppo con le iniziative e riuscendo a dare alla sua squadra quella produttività nei ruoli esterni necessaria per la vittoria. Insieme al “gemello” Campanotto, anch’esso molto positivo, ed allo sloveno Paradiso, è stato il segreto del referto rosa che i mosaicisti si sono aggiudicati, al termine dei quaranta minuti di gioco. Può occupare due ruoli, playmaker e guardia, in un reparto dove ci sono giocatori di personalità come lo stesso Campanotto, Bagnarol e Bardini: “Molly” ha sempre il colpo in canna, lo ha dimostrato nell’ultimo match.

GUARDIA: L’uomo della settimana nella posizione di “2”? Non ci sono proprio dubbi, è Riccardo Tossut (Energy Lab Falconstar Monfalcone). Il giocatore di Federico Franceschin, esterno di 190 centimetri classe 1996, ha assunto sempre più importanza in queste stagioni e, da semplice ragazzo che completava la rosa per gli allenamenti, è diventato un punto fermo delle rotazioni biancorosse. In un momento difficile per il team cantierino, pieno di infortuni, Tossut si è rivelato determinante occupando lo spot di guardia, visto che il reparto esterni vede attualmente Marcetic, Scutiero e Moretti ai box, con Cherubin che sta appena recuperando. Ebbene, contro Mestre Tossut non ha solamente giocato 38 minuti, ma è stato anche l’autore del canestro decisivo che ha fissato il 64 – 65 finale a favore della Energy Lab: la sua partita parla di 9 punti, con 3/5 da due e 1/6 da tre, oltre a 4 rimbalzi ed un recupero, ma mai come in questo caso un giocatore che non va in doppia cifra vale tanto oro quanto pesa. Un premio alla costanza ed al lavoro di questo esterno cresciuto nel vivaio monfalconese, che è diventato “eroe per un giorno”.

ALA PICCOLA: Avete presente quei giocatori che rappresentano un’intera cittadina? Ecco, Alberto Coceani (Alba Cormons) è il classico esempio di questa tipologia di atleta; l’esterno di 194 centimetri classe 1981 è originario proprio di Cormons e, dopo un lungo peregrinare fra Ronchi dei Legionari, Caorle, Corno di Rosazzo e Cervignano, è tornato nuovamente da un paio di stagioni nel suo luogo natìo, dove riveste i panni del capitano. Di anni ne ha trentacinque, ma il fisico e lo spirito sono sempre quelli di un ragazzino: lo ha dimostrato anche contro il Sokol Aurisina, capolista di Serie D; il team di Vatovec, allenatore che peraltro ha avuto il buon “Coce” proprio a Caorle, ha dovuto subire ben 31 punti dal capitano dell’Alba, che si è scatenato con cinque triple a segno nell’ultima frazione. Gioca qualsiasi ruolo perimetrale, la sua leadership è indiscussa e, quando lo ritiene opportuno, diventa anche un attaccante temibile, come dimostrato con il Sokol: l’occasione per il rilancio era ghiotta e, con questa prestazione, ha coronato il +28 di Cormons sul sodalizio di Aurisina, battezzando al meglio l’esordio del nuovo allenatore Giovanni Busolini.

ALA FORTE: E’ stato l’uomo della provvidenza per il Bor Radenska Trieste. Parliamo di Giacomo Basile, ala forte di 193 centimetri classe 1991 che è ormai un punto fisso del team allenato da Andrea Mura: il saltatore goriziano, trapiantato stabilmente a Trieste, non è più solamente un atleta capace di accumulare punti e rimbalzi, ma è pure diventato un “match winner”. La terza vittoria consecutiva del club di Guardiella, contro l’ex capolista Ubc Udine, porta la sua firma: sul punteggio di 60 – 60, infatti, a poco più di un secondo dalla fine Basile ha subito fallo e si è presentato in lunetta. Dentro il primo tiro libero, sbagliato apposta il secondo: una decisione coraggiosa, che non ha lasciato scampo poi a Udine. Nei precedenti trentanove minuti, comunque, Basile aveva imposto il suo gioco, con una gara lineare e con percentuali buonissime (3/3 da due, 1/2 da tre, 5/7 in lunetta), vincendo nettamente il duello contro i vari Chierchia, Cruz e Bianchini: la salvezza del Bor passa necessariamente attraverso le sue mani ed i suoi garretti. Spesso abituato a fare reparto da solo, in questa stagione sta trovando il supporto di Doz e Devcich, che gli stanno dando una bella mano dal punto di vista del gioco interno.

PIVOT: La citazione come miglior pivot della settimana spetta sicuramente a Giorgio Cargnelutti (Vida Latisana); una menzione che vuole anche essere un segnale di incoraggiamento per un giocatore che non è stato assolutamente fortunato, in carriera, con i problemi fisici. Il “Vassallo” Cargnelutti, ex lungo di riferimento di Codroipo, da quand’è arrivato a Latisana non è mai stato lasciato in pace dagli infortuni: ora, però, sembra essersi ripreso e le cose stanno iniziando a girare. Due metri, ventisei anni, Cargnelutti è uno di quei lunghi che magari non sono appariscenti ma sanno rendersi molto utili, sia a rimbalzo che con le stoppate. Contro il Don Bosco Trieste, squadra più orientata sugli esterni, ha saputo essere determinante con la sua presenza dentro l’area: non solamente carambole o stoppate, ma anche 22 punti che hanno messo una bella ipoteca sulla vittoria dei bassaioli di coach Sante Fava e lo hanno rilanciato nell’orbita dei migliori lunghi del campionato. Le sorti della sua squadra passano necessariamente attraverso lui e Sbicego, in un momento in cui il centro titolare Paride Bianchini è fermo per infortunio alla caviglia.

SESTO UOMO: Federico Ellero (Basket Tricesimo) è uno dei simboli della felicità tricesimana di quest’ultimo weekend. Si, perchè il suo Basket Tricesimo si è aggiudicato una sfida molto sentita, ovvero il derby contro Tarcento: un confronto che metteva di fronte diversi ex e tante tematiche che si intrecciavano, al Palasport di Tricesimo. Lo stesso Ellero, ha rilanciato le quotazioni della propria squadra nel primo periodo, quando i biancoverdi si erano portati sul +7: i suoi 15 punti finali sono stati una delle armi della compagine di coach Andreotti, in una giornata dove anche Clemente e Gozzi sono andati in doppia cifra. La terza vittoria consecutiva dei tricesimani porta la sua firma indelebile, per una gara che ha visto tante emozioni sul campo e che, alla fine, si è conclusa con il punteggio di 62 – 56 a favore dei tricesimani.

COACH: Un plauso va fatto a Dean Oberdan (Ispem Jadran Trieste), che con la sua squadra si è aggiudicato nettamente il derby regionale di Serie C Gold contro la Bluenergy Codroipo. Lo Jadran affrontava un team decisamente ostico, una matricola che ha reso la vita impossibile a diverse squadre in questa stagione, ma ha risposto alla grande, con una prestazione difensiva “da Jadran”, concedendo appena 55 punti ai biancorossi. Dall’altra parte, poi, grande distribuzione delle responsabilità, con quattro uomini in doppia cifra e Stanko Rajcic a quota 8: il tutto a testimonianza del fatto che il lavoro svolto finora con il tecnico ex Bor sta pagando. In più, riuscire a vincere la sfida a rimbalzo (39 – 36 il dato complessivo) contro una formazione che, nel reparto lunghi, può contare su una doppia come quella formata da Macaro e Nata, è decisamente motivo d’orgoglio. La squadra sta girando alla grande e, soprattutto, non dipende più solamente da Borut Ban: ci sono anche i guizzi di Ridolfi, un Daneu che sta migliorando sempre più con il tempo e la solita concretezza di De Petris dentro l’area e dei fratelli Batich. Insomma, ce n’è per tutti…