Repesa guarda al Galatasaray credendo nella svolta

Fonte: Gazzetta dello Sport, a cura di Vincenzo di Schiavi

«Sì, visto che siamo sotto Natale e siamo tutti più buoni, mi piacerebbe incassare una bella vittoria. Scherzi a parte, ci servirebbe come il pane per l’autostima e per riacquistare fiducia. A volte puoi anche giocare bene e perdere, ma a noi in questo momento serve una buona prestazione, ordinata, disciplinata e vincente. Per la testa e il morale. Perché sia chiaro: non bisogna mollare, siamo ampiamente in corsa per arrivare tra le prime otto e ci dobbiamo credere».

Fragilità…
«Non c’è una sola spiegazione. Non siamo in un buon momento, è evidente, e può succedere durante una stagione. Il problema è che questo calo di forma ci ha portato tanta, troppa sfiducia. Non mi pare manchi la buona volontà, ciò che non vedo è la durezza mentale e la cattiveria che servono per reagire a momenti come questo. Inoltre, la fase delicata è coincisa con un calendario non favorevole, ma non può essere un alibi. Contro Efes e Vitoria ho visto grande continuità, altre volte meno; poi, come sempre, ognuno dice la sua: se si perde nel finale ecco che ci dobbiamo allenare di più, ma poi succede che prendiamo 34 punti nel primo quarto…».

Galatasaray, Panathinaikos e Zalgiris
«Penso al Gala e al fatto che, mai come in questa settimana, si siamo allenati con profitto. Non dico che si va là e vinciamo sicuro, ma bisogna mostrare una voglia enorme di farcela perché ne abbiamo le possibilità. Loro possono crearci qualche problema in post basso e a livello tattico, ma non sono una squadra fisica che gioca mani addosso, ovvero l’aspetto che soffriamo di più».