Un grido Alma da Imola: Final Eight!

Trieste rischia lo scivolone nell'ultimo quarto, ma questa volta Pecile e compagni sbattono la porta in faccia al nervosismo e alla cosiddetta "paura di vincere".

Imola ospita un’Alma che – per stessa ammissione di alcuni giocatori – si appresta a sostenere il suo “esame di maturità”. I padroni di casa non disporranno di Cohn, a riposo a causa di un leggero stiramento: a Trieste il compito di sfruttare questo handicap a proprio favore e scacciare i fantasmi che aleggiano da troppo tempo sulla parola “trasferta”.

Quintetto Trieste: Bossi, Pecile, Parks, Green, Da Ros
Quintetto Imola: Norfleet, Hassan, Ranuzzi, Hubalek, Maggioli

I quarto
Partenza lenta e molle di Trieste, che però è capace di trovare il primo vantaggio (11-9) grazie ai punti di Green e Parks e grazie ad un Prandin letteralmente incollato a Norfleet. Cittadini sul cubo dei cambi per riparare al secondo fallo di Parks, e due contropiedi in fila costringono Ticchi al timeout sul -5 (20-15). Né Hubalek, spesso un fattore contro i giuliani, né altri membri del quintetto imolese riescono a trovare la via del canestro con facilità, chiudendo a -3 il primo quarto (22-19).

II quarto
Da Ros e Cittadini giocano da guardie partendo in palleggio dalla linea dei tre punti, e il tabellone recita 30-20 per l’Alma dopo una tripla di Baldasso. Borra e Hubalek si ergono come gli unici due fari offensivi per l’Andrea Costa, ma un’ottima prestazione di Da Ros e la tigna di Coronica ricacciano gli avversari sotto di 12 lunghezze quando la sirena manda tutti negli spogliatoi (46-34).

III quarto
Pessimo incipit di terzo quarto per l’Alma, che annaspa subendo un parziale subitaneo di 10-2: Imola torna a -6 e sente l’inerzia nelle proprie mani. Gli uomini di Ticchi prendono coraggio sfruttando le timorose marcature dei triestini, non così assatanati come nei primi due quarti di gioco; in un momento poco favorevole, Bossi e Coronica infilano canestri importanti, seppur nati da azioni estemporanee ma frutto di una concentrazione e di una presenza mentale confortante per coach Dalmasson. Una terza frazione combattuta da entrambi i lati si chiude sul 63-53 per Trieste.

IV quarto
Bossi digrigna i denti ed evita che la rimonta dell’Andrea Costa possa concretizzarsi fino in fondo ed un guasto al cronometro dei ventiquattro secondi raffredda momentaneamente le ostilità all’ottavo minuto dell’ultimo quarto (66-59 per Trieste). Ranuzzi e Prato scaldano la mano e Imola è a -2 (69-67): l’Alma sprofonda nel solito black-out psicologico, considerando che mancano 5 minuti alla conclusione. Imola spreca seconde e terze chance offensive, favorendo una magata di Prandin e mettendo in ritmo Pecile, che piazza una stoccata che vale il 75-67. Ticchi “investe” il suo secondo tecnico (che gli costa l’espulsione diretta) su una scelta discutibile della terna arbitrale, sperando di scuotere i suoi ragazzi. Troppo tardi, perché l’Alma non molla la presa, mentre Hubalek conferma la poca lucidità facendosi comminare un inutile espulsione per fallo su Prandin. L’Alma esce dunque vincente dal PalaRuggi reagendo con forza in quest’ultima gara del 2016.


IMOLA – TRIESTE   69 – 85

Andrea Costa Imola: Hubalek 14, Hassan 1, Norfleet 8, Maggioli 7, Tassinari 2, Ranuzzi 20, Prato 8, Borra 9, Preti, Cai, Wiltshire ne, Pelliconi ne. All. Ticchi
Alma Pallacanestro Trieste 2004: Green 18, Da Ros 12, Parks 9, Prandin 7, Pecile 7, Cittadini 5, Bossi 12, Coronica 10, Baldasso 5, Simioni, Ferraro ne, Gobbato ne. All. Dalmasson