Gianluca Mauro: “partita di Chieti importante come il derby!”

L'amministratore delegato biancorosso analizza la situazione della propria squadra, parlando di mercato e di pubblico.

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

L’Alma Trieste lavora in proiezione Chieti, trasferta insidiosissima sia dal punto di vista geografico-ambientale, vista la distanza notevole e le condizioni meteo, sia perché è la classica avversaria abbordabile con il rischio di prendere l’impegno sotto gamba. Non è un caso che Gianluca Mauro, nella giornata di martedì, abbia voluto tenere a rapporto il gruppo: “premetto che ho parlato due volte in questa stagione, prima dell’avvio del campionato quale sprone a far bene e dopo il leggero momento di crisi iniziale. Mi sono complimentato con il gruppo per i risultati ottenuti, ma nel contempo l’ho messo in guardia dall’insidia prossima. Ritengo la partita di Chieti importante come il derby con Udine; cambiano solamente i valori in ballo, più emotivi per questioni di campanile con i friulani, più strategici contro gli abruzzesi. Vincendo fuori casa innalzeremmo in maniera esponenziale le nostre possibilità di partecipare alla post-season. Insomma, il discorso fatto al gruppo è semplicemente un modo come un altro per non perdere di vista l’obiettivo.”

Se la proprietà investe vuol dire che è insito l’ottimismo di chi crede in un progetto. Ma vi aspettavate un terzo posto a questo punto della stagione? “Mai avuto dubbi sul progetto, sul terzo posto siamo piacevolmente stupiti. Resta da interpretare il modus operandi: tentare l’assalto alla serie A o no. Il ragionamento economico, spesso tirato in ballo, è relativo, più incidente è il percorso da intraprendere. Sperperare quattrini per anni, come hanno fatto alcune società, per raccogliere poco o nulla è prassi da evitare; meglio provare a farlo con 1 milione 350 mila invece di 1 milione e 300 previsti per una stagione canonica, magari confidando nel recupero di quel’investimento aggiuntivo con qualche turno play off.”

Dopo l’ultima vittoriosa affermazione casalinga c’è stato il messaggio chiaro che nulla si è mosso sul mercato. Questione di giocatori blindati o di poco materiale umano interessante? “A scanso di equivoci: se pensiamo che ci sia in giro un giocatore che in 4 mesi possa portarci in serie A dico, anzi dice il coach, che non c’è. Abbiamo bisogno di uno che ci faccia fare il salto di qualità e che regga il nostro ambiente; per ora ce ne sono un paio, blindati da un contratto, a cui siamo interessati, quindi con eventuale trattativa traslata appena a giugno.

La Trieste cestistica si è spaccata in due sulle dichiarazioni di Marzini relative alla presenza e calore del pubblico post Roseto. C’è chi dice che i 3800 spettatori nel periodo di picco influenzale e con le prime nevicate montane rappresenta comunque un allineamento con la media spettatori della serie A, chi invece sostiene, come il Presidente, che si poteva dare di più per numeri e decibel. Cosa ne pensa? “La mia posizione è sempre quella di chi è grato ad ogni persona che viene al palazzo. Peraltro vivo una posizione scomoda di addetto ai lavori per forza di cose legato ad un comportamento istituzionale (avendo il fuoco dentro ndr.), con moglie e figlia invece a fianco che esultano e battono le mani. Io amo la passione, amo gli ultras e il tifo anche fatto di sfottò, ed è quindi logico che vorrei avere ogni domenica un derby. L’importante è che nel tifoso non si generi un’abitudine alla vittoria, uno snobismo tiepido, perché è sempre fondamentale che il pubblico trascini la squadra e non viceversa.