La società chiama a raccolta il popolo biancorosso

Il presidente Giovanni Marzini è molto chiaro: "Dimostriamo a Verona e Bologna che cosa è capace di fare il popolo cestistico biancorosso".

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

La partita più importante è sempre la prossima, ma mai come in questa occasione l’Alma Trieste testa le velleità di alta classifica: Tezenis Verona e Fortitudo Bologna rappresentano per struttura e momento stagionale i test più probanti. Per la prima volta in città si attende uno scontro al vertice con gli ospiti che guardano all’insù, con lo sguardo di chi sa con rispettosa preoccupazione di dover affrontare la terza forza del campionato, in un campo difficile.

L’Alma Arena si prepara per due serate di gala quindi, ove non è richiesto l’abito scuro ma quello biancorosso e dove la scomposta passione del tifo viene preferita all’algido applauso teatrale. Il presidente Giovanni Marzini aveva nel post Roseto “provocato” la piazza giuliana, quasi ad arringare il popolo biancorosso in vista di domenica: “Esplicito in 3 punti un concetto più ampio, retaggio delle esternazioni fatte dieci giorni fa. In prima battuta dopo Roseto non ho mai affermato che ci fosse poca gente. Ho semplicemente detto che mi aspettavo qualcuno in più. Secondo aspetto: Marzini non è il verbo isolato che esplicita un punto di vista, ma è il presidente che, uscendo dallo spogliatoio, ha registrato l’opinione comune di squadra e allenatore, cioè che nel corso del match era stata la squadra a trascinare il pubblico, e non viceversa. E nell’evidenziare la cosa c’è insita l’importanza del calore dei nostri tifosi per raggiungere un grande obiettivo. Terzo: sono convinto che contro Verona la risposta ci sarà, numerosa ed entusiastica. A tal proposito, abbiamo anche dato ordine di aprire le porte dell’Alma Arena alle 16.30, per agevolare il corposo flusso degli appassionati.”

Da presidente, triestino, conscio che queste emozioni d’alta quota non si vivevano da anni, come approccia a questa doppia sfida: cavalcando le emozioni del momento o stemperando il tutto nell’ottica dell’opportunità che non presuppone l’obbligo di vincere per forza? “Vivrò questa doppia sfida con la consapevolezza di godere un momento unico, ma anche con l’ardore di chi sa che ogni partita fino a fine stagione sarà una battaglia. Siamo sempre quelli che, se mollano un attimo le mani dal volante, rischiano di uscire di strada e in un attimo gettare alle ortiche quanto di buono fatto fino ad ora. Come per le Final Eight, emozioniamoci di fronte ad un’opportunità di grande prestigio guadagnata, con l’ambizione di arrivare più in alto possibile.”

Da giornalista, un titolo che vorrebbe leggere il lunedì dopo Bologna: “Trieste sul podio della serie A2!.”

Carico dal primo giorno d’insediamento, Gianluca Mauro non ha mai preteso nulla dal pubblico. Questa volta, però, il sesto uomo può fare la differenza e mandare in orbita la squadra: “Andiamo con ordine e pensiamo a Verona, reduce da tre successi consecutivi e compagine forte. Il salto di qualità è un aspetto che deve riguardare tutti, dalla squadra fino alla tifoseria; e Dio solo sa quanto il salto di qualità del nostro palazzo gremito generi qualcosa di magico sul parquet…”

Ha sempre considerato l’Alma Arena la casa del basket triestino. Tutti invitati, soprattutto quelli che hanno stappato l’ultima bottiglia di spumante nel derby con Udine e poi son spariti: “Le condizioni ci sono tutte per riportare il grande pubblico per queste due sfide. E se “ieri” con Udine si assisteva ad uno spettacolo da metà classifica, oggi ci si giocano posizioni di altissima classifica. Vediamo di dimostrare a Verona e a Bologna di cosa è capace il popolo baskettaro giuliano, cavalchiamo un sogno assieme.”

Firmerebbe per due punti su quattro a disposizione? “Ancora non mi conoscete? Non firmo mai per perdere, in nessun caso. Contemplo solo lottare per vincere!”.