Fortitudo Bologna-Alma Trieste, reparti contro

Analisi delle due formazioni che, domenica alle ore 14.15, si scontreranno all'Alma Arena di Via Flavia.

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Un gioco da fare sulla carta, un esercizio da “fantabasket” più che concreta rispondenza. Alma Trieste e Fortitudo Bologna si fronteggiano con un roster somma di valore dei singoli ma anche e soprattutto di chimica di squadra. Sia per gli ospiti, ma soprattutto per i triestini, la valutazione per reparto è pratica troppo radicale in virtù di un “sistema” che coinvolge tutti gli effettivi e in tutti i ruoli (o quasi). Resta il fatto che un confronto fra competenze è possibile farlo.

 PLAYMAKER

 Fortitudo Bologna, voto: 9 – Un reparto che è contemporaneamente virtù e sostanza fortitudina. Virtù perché è il reale investimento sui giovani di talento: Montano, Candi, Campogrande rappresentano la nobiltà cestistica cresciuta sotto l’egida della mitica “F”. Sostanza perché sono il motore trainante dell’attacco felsineo, ora additivato da un Michele Ruzzier in stato di grazia, playmaker vero in una categoria piena di adattati.

Alma Trieste, voto: 7 – Il play Stefano Bossi sta svolgendo il suo compito di regista in maniera eccellente (un po’ meno per i puristi del ruolo). L’infortunio di Prandin poteva rappresentare un problema vero, se non fosse che Trieste ha trovato lo Stonerook locale, il play aggiunto di 204 centimetri: Matteo Da Ros. Arma tattica non trascurabile. All’occorrenza c’è anche un Andrea Pecile in gran forma.

GUARDIE

 Fortitudo Bologna, voto: 6 – Valutando Alex Legion come ala e considerando la logica distributiva dei tanti play in squadra, la Kontatto nel reparto vive di luce riflessa; nel senso che gli stessi attori protagonisti sopra citati come registi, sono gli stessi che in guardia danno ritmo alla squadra e produzione offensiva. Matteo Montano è il giocatore più incidente offensivamente: quando è in giornata, Bologna vince.

Alma Trieste, voto 7 – C’è un’eccellenza sicura, ora che è in forma, e si chiama Andrea Pecile. Il triestino per minuti, produttività e peso specifico dei suoi canestri può essere considerato lo “straniero” aggiunto. Brani di pallacanestro giocata come numero “2” per Javonte Green, consegnano un vantaggio sulla carta alla squadra giuliana. La chiave? La prestazione di “Lollo” Baldasso.

ALI

 Fortitudo Bologna, voto: 9 – Alex Charles Legion fa reparto da solo. Talento offensivo clamoroso, meno dal punto di vista difensivo. L’ala di Detroit è elemento poco incastonabile in un sistema come quello boniciolliano, ma la licenza offensiva è arma vera. Dalle sue mani i punti per creare parziali, per trascinare il gruppo nei momenti difficili, per segnare l’ultimo canestro. La sua figura è mixata perfettamente con chi può far legna come Raucci e Italiano, o con chi può abbinarsi per talento, vedi Mancinelli.

Alma Trieste, voto: 8 – L’accoppiata Green- Parks è un mal di testa per le avversarie quando è in giornata; impossibile da marcare entrambi con la stessa efficacia, il loro limite…sono loro stessi. Decisivo l’impatto dell’energico Andrea Coronica, soprattutto in chiave difensiva.

CENTRI

 Fortitudo Bologna, voto: 7 – Premesso, sia per Bologna che per Trieste parlare di centri puri ormai diventa un’amenità; più facile parlare di “4-5” adattati per esigenze tattiche a giocare vicino a canestro. Justin Knox è la punta di diamante fortitudina, un po’ indolente sia in chiave difensiva che offensiva. Il complemento per eccellenza è Luca Gandini, lungo in grado di difendere, anche in maniera scaltra, e di colpire da oltre l’arco in attacco. Fuori programma consueto il gioco spalle a canestro di Mancinelli, con perno e semi-gancio.

Alma Trieste, voto: 7 – Inserendo ovviamente come il prezzemolo Matteo Da Ros, adatto tecnicamente più che fisicamente a giocare vicino a canestro, il vero centro di ruolo è Alessandro Cittadini, esperto ex Brescia chiamato a dar solidità in area pitturata. Nonostante fosse un elemento da gestire (per età ndr.), la sua presenza è sempre “plus”. Alessandro Simioni può bilanciare la forza bolognese se ricalca la concreta presenza messa in scena contro Verona.