Stefano Faloppa: “I miei primi sei mesi alla Stella Azzurra Roma”

Due chiacchiere con il giovane talento pordenonese che si sta ritagliando un posto in una delle società più attive d'Italia a livello di settore giovanile.

Faloppa al tiro libero con la maglia della Stella Azzurra.

Da quest’anno in forza alla Under 15 eccellenza stellata, Stefano Faloppa ci racconta i primi mesi lontani da casa. Dopo le iniziali difficoltà, superato l’ambientamento vive a “pane e basket” un’esperienza indimenticabile e formativa sotto ogni aspetto.

Ciao Stefano. E’ veramente un piacere risentirti dopo tanto tempo. Cominciamo dagli inizi, cioè dall’altro ieri… Quando è iniziata la tua grande passione per la pallacanestro?
“La mia passione per il basket è nata fin da piccolo perchè tramandata da mio zio Egidio (Egidio Delle Vedove, campione d’Italia con la Virtus Roma nella stagione 82-83, ndr) e da mio fratello Carlo”.

Da quest’anno ti sei trasferito alla Stella Azzurra. Quando e come è nata questa scelta?
“A giugno dello scorso anno sono venuto qui a fare alcuni giorni di allenamento. Mi sono impegnato al massimo, sapendo di vivere un’occasione forse irripetibile. Con grandissimo piacere, l’ultima sera mi hanno fatto capire che potevo pensare di fermarmi più di tre giorni… Da quel momento mi sono innamorato della Stella Azzurra”.

Ci sono stati momenti difficili? Se si, come li hai affrontati e superati?
“Di momenti difficili ce n’è stato uno, diciamo la prima settimana, passare da casa alla foresteria è stato duro così come l’impatto con i compagni e lo staff. Ma grazie a tutti e alla mia tenacia ho continuato ad impegnarmi e ora, superata la fase di ambientamento, va tutto bene”.

Ci descrivi la tua giornata tipo?
“Mi sveglio alle 7, faccio colazione e vado a scuola. Di solito esco alle 13 ma due giorni alla settimana esco alle 14. Torno in foresteria, pranzo e alle 15.30 c’ è allenamento. Un’ora di studio e poi cena. Un pò di relax a fine giornata e poi è ora di andare a letto”.

Scuola al mattino e allenamenti al pomeriggio. Come si fa conciliare studio e sport?
“E’ impegnativo, sicuramente, ma organizzandosi si può fare. Studio insieme a tutti i miei compagni 2 ore ogni martedì mentre nelle altre giornate ci dedichiamo individualmente allo studio sia prima dell’allenamento sia di sera, magari per ripassare quanto fatto di giorno”.

Vivi insieme a ragazzi provenienti da tutto il mondo. Ci parli un po’ di loro?
“Veniamo da parti diverse del mondo… Settimana scorsa è arrivato dal Sudan un ragazzo del 2001 di 2 metri e 15. Nella Under 15 ci sono anche Dino, un ragazzo macedone, e Destiny che arriva dalla Nigeria. Stanno imparando l’italiano ma parliamo in inglese con loro già da 5 mesi. Grazie all’inglese riusciamo a comunicare con tutti, oramai ci siamo abituati a parlarlo”.

Facendo un piccolo salto all’indietro, hai giocato con il Nuovo Basket 2000 e l’anno scorso a Cordenons. Quali ricordi hai di quei due anni?
“Ricordo i duri allenamenti di Dario (Starnoni, ndr) ma grazie a lui sono cresciuto molto. Alla 3S Basket, invece,  la mia prima “vera” squadra e il mio primo campionato elite. Sono ancora in contatto con i miei ex compagni di squadra, li seguo grazie ai social e tifo per loro”.

Chiudi gli occhi e sogna.. tra qualche anno dove ti piacerebbe giocare?
“Il mio sogno è arrivare in Eurolega, mi piacerebbe anche andare a studiare e giocare in un college americano”.