Carlo De Petris, più punti che minuti

Il lungo dello Jadran Trieste è il classico esempio di "uomo utilità" sul parquet, per una squadra che nell'ultimo turno di campionato ha vinto con oltre trenta punti di scarto.

Ritorniamo puntuali con l’appuntamento “classico” del martedì, ovvero il quintetto ideale della settimana. Andiamo a scandagliare le migliori prestazioni del weekend, con i nomi più “caldi” di quest’ultimo turno di campionato.

PLAYMAKER: Menzione d’onore, in cabina di regia, per Davide Corazza. Si, perchè non capita tutti i giorni che un giocatore classe 1998 possa essere tanto determinante sul parquet. L’Intermek Cordenons si giocava un’importante sfida salvezza sul parquet del Bor Radenska e, nel 58 – 68 conclusivo, ha visto questo playmaker di 182 centimetri salire sul palco e recitare il ruolo del protagonista: 20 punti per lui, tirando con 3/4 da due, 1/2 nelle triple, 11/12 dalla lunetta; in più, è riuscito a collezionare anche 10 rimbalzi, 9 falli subiti, 2 recuperi e 2 assist. Se coach Fantin poteva essere preoccupato, a seguito del ritiro di “Sky” Celotto, un faro nel ruolo di regista, ecco che la crescita di Corazza gli fa almeno tirare un sospiro di sollievo e soprattutto rappresenta un premio per il lavoro svolto dalla società con il proprio settore giovanile.

GUARDIA: E’ la seconda volta che finisce in questa rubrica, nella presente stagione, ma quando lo fa è perché risulta decisivo anche nei secondi conclusivi. Leonardo Minelli, guardia del 1997 del San Vito Trieste, è un vero e proprio killer del parquet: il suo San Vito ha conquistato la Poule Promozione e, nella prima giornata, si trovava ad affrontare l’impegno sul campo dell’Humus Sacile, la “corazzata” del Girone Ovest. Ebbene, dopo un match molto combattuto, ad avere la meglio sono stati proprio i ragazzi di Giulio Hruby, che hanno vinto 76 – 77 con un finale incandescente: in volata, infatti, Fabbro aveva portato avanti di due i sacilesi ma, a cinque secondi dal termine, il pallone è arrivato dall’altra parte a Minelli, che non ci ha pensato due volte a scagliare la tripla. Solo cotone per lui, canestro del definitivo +1 e grande esultanza per la truppa triestina, che ha avuto quattro uomini in doppia cifra: uno di questi è stato proprio Minelli, autore di 18 punti e del tiro che ha sancito la vittoria del San Vito.

ALA PICCOLA: Quando si parla di duttilità sul parquet, un classico esempio è Claudio Munini (Calligaris Corno di Rosazzo). Due metri, agilità da guardia, capacità di ball handling da playmaker ma altezza da ala forte: che dire? Il giocatore perfetto. A quasi 32 anni, “Klaus” è oramai una certezza e, anzi, in C Gold, rappresenta un lusso per la categoria: lo sa bene la Calligaris, che se lo sta coccolando e gli sta dando ampio spazio dopo gli anni ruggenti a Tarcento, Udine e in giro per l’Italia. Contro la malcapitata Dueville, Munini ha collezionato una prestazione da 21 punti (8/15 da due, 5/5 ai liberi), 11 rimbalzi, 4 falli subiti e 2 assist, per un rotondo 31 di valutazione che ha letteralmente ammutolito qualsiasi difensore della Sportschool. Le fortune della Calligaris passano necessariamente attraverso le sue mani, che vengono molto spesso utilizzate per andare a canestro, ma possono anche creare gioco per i compagni: non dimentichiamo che, proprio a Tarcento, veniva utilizzato da playmaker. Per un giocatore di quella statura, non male: il “Magic Johnson” dei giorni nostri.

ALA FORTE: Il miglior “4” della settimana è Jean Claude Paradiso, ala slovena della Vis Spilimbergo. Classe 1995, il buon JC è sicuramente un giocatore di sicuro interesse in prospettiva futura, pur avendo già un curriculum che parla da solo: non per niente, l’anno scorso ha ricevuto il premio come miglior Under 23 del campionato dopo la stagione con Romans, mentre quest’anno alla Vis ha dovuto fare un ulteriore salto di qualità. Con tutti i giocatori perimetrali che hanno i mosaicisti (De Simon, Bagnarol, Campanotto, Bardini, Passudetti) non è di certo facile trovare spazio, specie quando sei un’ala portata a tirare frontalmente e più a tuo agio a livello perimetrale e invece ti viene chiesto di fare il “4”. Paradiso, invece, si è adattato alla grande e nella gara contro Latisana ha massimizzato i progressi di quest’anno: i numeri parlano chiaro, 25 punti (4/8 da due, 5/10 da tre, 2/2 ai liberi) e 10 rimbalzi, cifre che per un mezzolungo sono più che rispettabili ed hanno aiutato la Vis a riprendere la propria corsa vittoriosa, dopo la sconfitta con il Breg.

PIVOT: Il centro della settimana è sicuramente Carlo De Petris (Ispem Jadran Trieste); classe 1992, 203 centimetri, è uno di quei giocatori che rappresentano una vera e propria sicurezza per coach Dean Oberdan. Lungo agile, non pesantissimo ma duro e spigoloso, si muove senza problemi attorno all’area pur non essendo uno di quei giocatori che ama tirare da tre punti: la sua vera forza è la capacità di rendersi utile in diverse maniere, adattandosi alle necessità di squadra e, in un collettivo com’è quello dello Jadran, calza alla perfezione. Nel match contro Bassano, nella larga vittoria del sodalizio carsolino, ha confezionato una prestazione praticamente perfetta: in 19 minuti, infatti, ne ha messi 21 con 9/10 da due e 3/3 ai liberi, aggiungendoci pure 4 rimbalzi catturati, 3 assist e 2 falli subiti. E chi non lo vorrebbe, un lungo così? Merce rara, al giorno d’oggi. Ed è pure laureato…

SESTO UOMO: Il miglior sesto uomo di questa puntata è Fabio Maghet (Bluenergy Codroipo); esterno di 195 centimetri nato nel 1996, è arrivato in estate alla corte di Daniele Portelli direttamente dalla A2 di Tortona. Prodotto delle giovanili Ardita Gorizia, Maghet si è immediatamente integrato nel gruppo biancorosso, riuscendo spesso a rendersi utile con le sue caratteristiche, che sono quelle di ottimo tiratore e uomo capace di sfruttare gli spazi. Proprio il tiro del giocatore codroipese è stato fondamentale nella vittoria sul campo dell’Unione Basket Padova: Codroipo, dopo essere stata sotto nel punteggio, è riuscita a recuperare e nell’ultimo quarto, ha accelerato definitivamente grazie alle triple del buon Maghet, che ha chiuso il match con 14 punti in 19 minuti, frutto di un 1/3 da due e un 4/6 da tre punti, catturando 2 rimbalzi e recuperando 2 palloni. Averne, di giocatori che escono dalla panchina e decidono le partite in questa maniera…

COACH: La citazione come coach della settimana spetta a Umberto Glessi, tecnico della US Goriziana. Non è di certo una stagione facile per gli amaranto, che hanno dovuto mutare le proprie ambizioni in corsa: il “volto” del team goriziano è cambiato anche in panchina, quando Bosini ha lasciato il posto proprio a Glessi, tecnico già molto conosciuto nell’ambiente e uomo di società. I risultati stanno arrivando, con la US Goriziana che nell’ultimo turno di campionato è riuscita a regolare 62 – 45 la Lussetti Servolana, di certo non l’ultima delle avversarie ma anzi la vera sorpresa della stagione: e i goriziani hanno vinto non solo grazie ai 23 punti di Petrovcic, ma anche con la regia di Laezza, i sacrifici dei vari Rosso, Bernetic e Zigon, i tiri di Vidani e Di Giovanni. Insomma, un’affermazione costruita con il collettivo che regala ottimismo in vista del finale di stagione.