Una Trieste senz’anima sbaglia tutto: Udine trionfa 88-70

Pessima conduzione di gara per i biancorossi, sedati da una prestazione solidissima dei friulani.

  1. Derby: una parola che racchiude significati molto più profondi e vasti di una semplice partita di pallacanestro. Una Udine quasi completamente rivoluzionata (rispetto alla prima sfida stagionale e soprattutto senza Allan Ray) ospita un’Alma con molta pressione addosso, vuoi per la posizione di classifica, vuoi per la sconfitta di Piacenza, vuoi perché…stiamo parlando del derby.

I quarto
7-0 per Trieste, che costringe inoltre Diop a spendere due falli nei primi tre minuti di contesa. Poi la GSA trova fiducia su qualche amnesia dei biancorossi e torna a contatto (10-8), alternando alla uomo una 2/3 e una 3/2 ma soprattutto rendendo proficua una difesa piuttosto alta sui portatori di palla avversari. Alma silente nei secondi cinque minuti di frazione, palesando evidenti difficoltà nella creazione del gioco: Udine chiude meritatamente avanti sul 21-17.

II quarto
Mastrangelo non fa sconti agli ex compagni e propizia il +5 che tiene lontani gli ospiti: Trieste si sorregge – finora – soltanto su alcune folate di Parks e Green, e la tensione si tramuta in mancanza di “cattiveria” agonistica. Deluso chi si attendeva una faida fra guelfi e ghibellini: il derby è fin troppo tranquillo, e questo fattore premia a piene mani i padroni di casa (in vantaggio 40-30). Okoye (14 autografi personali) sta facendo impazzire il quintetto di coach Dalmasson, che non trova l’agonismo caratteristico di questa filosofia cestistica. GSA in controllo (42-34), quando la sirena manda tutti negli spogliatoi.

III quarto
Pessimo ritorno sul parquet per i triestini, che piombano sotto di 16 (52-36) sembrando fuori ritmo e fuori partita da troppi minuti. Con un Okoye da 22 personali l’Alma non può ancora riacciuffare l’inerzia della partita e Dalmasson sceglie di giocarsi la carta Ferraro, lasciando Green e Parks in panchina. La mini-rimonta giuliana si infrange contro l’attacco spumeggiante dei friulani, che possono vantare un +16 più che rassicurante alla fine del terzo quarto(69-53).

IV quarto
Coach Dalmasson è comprensibilmente imbestialito: c’è spazio per Ferraro e Gobbato e l’intera squadra boccheggia a -17 (76-59). Uno spiacevole lancio di oggetti da parte del pubblico triestino macchia un comportamento finora tutto sommato corretto, colpendo un incolpevole Mastrangelo, leggermente infortunato dopo un rimbalzo. L’atteggiamento corporeo dell’Alma – senza tener conto del disastroso passivo – è la più brutta fotografia di un derby interpretato malissimo. Plausi meritati alla truppa di Lino Lardo, uscita dal campo dominando gli avversari per più di 30 minuti.

 

UDINE – TRIESTE   88 – 70

Alma Trieste: Bossi 6, Prandin 4, Pecile 6, Da Ros 9, Cittadini, Simioni 4, Baldasso 6, Green 15, Gobbato 3, Parks 11, Ferraro 6. All. Dalmasson
GSA Apu Udine: Diop, Fall 8, Vanuzzo 7, Ferrari 11, Pinton 6, Traini, Mastrangelo 15, Nobile, Veideman 12, Okoye 29, Gatto, Chiti. All. Lardo