Keys of the Match – Dinamica Mantova

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Quattro giornate al termine della regular season, ultimo scontro diretto per l’Alma Trieste in virtù del serrate finale per gli otto posti che porteranno ai play off. In viaggio verso Mantova, dove dalle ore 18.00 Pecile e soci proveranno a blindare i primi quattro posti che garantirebbero la “bella” in casa nella post-season; partita complessa, anche perché oltre al talento nel roster della squadra allenata da Alberto Martelossi, c’è un’esigenza stringente dei padroni di casa di portare a casa la vittoria per non complicarsi la vita.

Questione di cinismo – Trieste si trova nelle stesse condizioni di Bologna nell’ultimo turno, cioè quella di affrontare un’avversaria scossa da una sconfitta inopinata contro Udine, in un periodo generale non brillantissimo. La squadra di Dalmasson ha l’ultima possibilità di aggiungere al proprio bagaglio stagionale la facoltà di essere cinica, caratteristica chiave per chi vuole proseguire il cammino nei play off. Se si prende la sfida del PalaBam come un’opportunità e basta, allora è molto probabile che la voglia di rivalsa e il peso specifico della posta in palio sbilanci i favori del pronostico a favore dei virgiliani.

“Spegnere” Amici – Come sempre una variabile incidente quando si gioca contro Mantova è quella legata alla prestazione di Alessandro Amici. Nella sua miglior stagione degli ultimi anni, l’ala piccola mantovana è spesso determinante quale catalizzatore di palloni offensivamente; non si faccia l’errore di cercare di arginarlo provocandolo, trarrebbe solo che linfa vitale per mettersi in partita. Bisogna costringerlo a giocare una pallacanestro piatta, emotivamente normale.

Una regia da sballo – In un parallelismo per ruoli, la regia vede Mantova dominare sulla carta Trieste. Il trio Giachetti-Gergati-Corbett (all’occorrenza) è un mix letale di competenza, produzione ed esperienza. Nei momenti decisivi, pur considerando che ultimamente Daniels ha dato segni di vita, sono proprio loro a giocarsi i palloni che contano, naturalmente assieme ad Amici. Fondamentale per Bossi e soci limitare l’incidenza dei tre, soprattutto quando si prefigura  un momento “in striscia”; un nome su tutti, Jacopo Giachetti, può punire ogni minima ingenuità giuliana negli ultimi cinque minuti.

Difesa ballerina? – Sempre tornando al cinismo, potrebbe essere un controsenso giocare una partita a ritmi alti contro il talento mantovano; alle volte invece la difesa non sempre costante di Amici e soci, distratta e poco tignosa, suggerirebbe un chirurgico attacco, cogliendo gli attimi concessi, anche ad inizio azione.