Il sangue di Coronica, il cuore di Prandin e la mano di Cavaliero: Trieste vince!

Partita vietata ai cardiopatici: Treviglio comanda meritatamente per più di tre quarti, ma gli dei del basket premiano gli sforzi giuliani nel finale.

La tensione emotiva precedente a questa gara 5 si percepisce già a partire dalla costiera che accoglie i visitatori nel golfo triestino: l’Alma Arena è gremita di maglie biancorosse, unite in un sol coro per sostenere i propri beniamini nell’attesissima sfida odierna. Trieste ha quintali di pressione addosso e – paradossalmente – il fattore campo potrebbe giovare (inizialmente) più ai lombardi che ai padroni di casa; aggiungiamoci l’elemento “partita secca” e la ricetta per una gara appassionante è servita su un piatto d’argento. Dentro o fuori.

Signore e Signori, gara 5!

I quarto
La palla a due dispiega il sipario di una vera a propria battaglia cestistica e di nervi: Green è teso come un mi “cantino” mentre i biancoblu sembrano interpretare con la sufficiente tranquillità questi primi minuti; medie comprensibilmente basse per entrambi i quintetti e qualche sprazzo di pallacanestro si vede solo grazie a qualche giocata dei veterani (9-8 Trieste a 3’56”). Prima Cavaliero e poi Coronica si prendono la responsabilità di attaccare il canestro scacciando una pericolosa timidezza, ma Treviglio è tanto concentrata quanto precisa nel replicare a dovere: il primo quarto si chiude sul 17-17.

II quarto
Troppe palle perse e troppa disattenzione dei biancorossi: solo l’invisibile ma granitico lavoro sporco di Prandin riesce ad invertire l’inerzia in mano a Treviglio e a propiziare il 29-24 che costringe Vertemati al timeout di 4’52” (solo l’eccessiva stanchezza può giustificare l’entrata di Bossi al suo posto). L’intensità dell’agonismo è tale da riempire di significato sportivo ogni singolo secondo scandito dal cronometro: l’Alma non vuole/può incanalare l’entusiasmo forse a causa delle frequenti rotazioni (opinione personale del sottoscritto) e di conseguenza Treviglio non è mai costretta a dover accelerare il passo per ridurre un pur minimo svantaggio. Il tabellone all’intervallo illumina il risultato di 41-38 per i giuliani.

III quarto
Anche se Dalmasson riesce nell’intento di limitare la coppia Marino – Sollazzo (9 punti in due), Marini e compagni non deludono le aspettative del loro coach e trovano un nuovo sorpasso sul 46-45. L’Alma Arena si scalda dopo l’infortunio a Coronica (taglio al volto) ma l’aggressività premia il quintetto lombardo, rinvigorito dalla brillantezza di un Sollazzo meticoloso nel punire ogni piccola sbavatura. La Remer veleggia sulle insicurezze triestine e prova la fuga sul +7 (57-50). Questo terzo quarto tutto sudore e rabbia trova requie sul 57-55 per Treviglio.

IV quarto
Arena infuriata per alcune scelte arbitrali, ma è troppo presto per alzare bandiera bianca: 8 minuti sono un’eternità. A metà ultimo quarto gli sforzi difensivi dei biancorossi riaccendono le speranze casalinghe e una schiacciata di Green ferma il cronometro sul 64-63 per gli ospiti. Trieste conquista a fatica un importantissimo pareggio, sospinta dagli oltre 5.000 spettatori presenti, e poco dopo Cavaliero intona il “la” per un incredibile +6 con due missili terra-aria dal peso specifico impressionante. 76-70 Alma a 1.11 dalla conclusione. Treviglio si getta nel fuoco per tentare la rimonta ma la palla non vuole saperne di entrare: Trieste vince!

 

TRIESTE – TREVIGLIO  83 – 72

Alma Pallacanestro Trieste 2004: Simioni 3, Cavaliero 23, Bossi 6, Prandin 5, Baldasso, Parks 22, Green 8, Cittadini 4, Coronica 6, Da Ros 7, Pecile 2, Gobbato. All. Dalmasson
Remer Blu Basket Treviglio: Cesana 9, Pecchia, Sorokas 13, Marino, Marini 11, Mezzanotte, Genovese 6, Rossi 10, Nwohuocha 4, Sollazzo 19. All. Vertemati

Parziali: 17-17; 41-38; 55-57;

 

Rajone