L’opinione di Attila Frizzo: scelte occulte ma validissime

Il basket triestino, con immenso entusiasmo dei fans, è alle battute finali per il ritorno in massima serie dove è stato a – suo tempo – per molte stagioni.

L’operato sul mercato a momento opportuno, l’acquisto dei cartellini di Cittadini e Cavaliero, è stato uno dei motivi fondamentali del valore tecnico/agonistico espresso dalla formazione di coach Dalmasson, senza meno il lavoro svolto da tutto il gruppo è stato un pregevole motivo del susseguirsi del costante miglioramento.

Oltre a chiaramente evidenti e palesi ragioni di raggiungimento dei difficili traguardi ipotizzati, non poche scelte sono state foriere di equilibrio di alcune situazioni, la principale azione di riequilibrio dell’atmosfera “impegno durante ogni gara” è stata la richiesta di intervento di coach Bogdan Tanjevic, che nei suoi colloqui con Green e Parks è stato tanto chiaro quanto preciso. Da sempre i giocatori stelle e strisce hanno particolare considerazione dei tecnici che abbiano raggiunto risultati super e che abbiano allenato top players dai nomi altisonanti. Dopo il colloquio con il tecnico montenegrino i due extracomunitari sono ritornati al protagonismo, non di poco peso è stato anche lo scambio di idee tra Dalmasson e Tanjevic; l’affermazione su Treviglio si è materializzata.

La Remer ha fatto soffrire i biancorossi, nell’incontro determinante coach Dalmasson è riuscito a ridimensionare Marino e limitare Adam Sollazzo che la maggioranza dei suoi 19 punti è riuscito solamente a risultato acquisito dal quintetto triestino.

In gara uno nell’angusta palestra di Voghera dove gli Orsi sono stati stracciati da un quintetto biancorosso lanciatissimo, la ritrovata determinazione difensiva non erroneamente punita come in non poche occasioni avvenute, non ha lasciato spazi ai tiratori di casa mentre oltre ai soliti sono riapparsi Simioli, Baldasso, Bossi e Prandin.

Nel secondo confronto tra il quintetto piemontese e la formazione triestina i valori rispetto alla prima partita si sono per lunghi minuti invertiti evidenziando una migliorata percentuali di realizzazioni da parte dei padroni di casa. Mentre Tortona conduceva le danze Trieste soffriva per l’infortunio occorso a Green, distorsione alla caviglia che ha tolto dal parquet il biancorosso.

Tortona, pur senza giocare un basket di qualità, riesce a vincere gara due rimettendo in discussione teoricamente parlando il risultato finale cioè il passaggio al prossimo turno grazie soprattutto ai moltissimi e incomprensibili errori dei biancorossi che sono stati evidentissimi sia per i giocatori in campo che per le incomprensibili rotazioni operate da coach Dalmasson.

Trieste comunque è ancora in condizione di porre rimedio all’attuale situazione.

Attila Frizzo