Un’Alma da sogno vola sulle ali di una straordinaria difesa: 2-0!

Prestazione commovente ed indimenticabile: Bologna, inerme, non può che soccombere alzando bandiera bianca.

I media e gli stessi addetti ai lavori di entrambe le sponde bolognesi avevano già dato per “cestisticamente morta” una Trieste capace di giocarsi il passaggio del turno: gara 1 ha dimostrato invece che nessun componente del roster di Dalmasson ha intenzione di fungere da vittima sacrificale dei cecchini fortitudini; ma non c’è molto tempo per sedersi sugli allori, perché la seconda difficilissima battaglia sta per far tremare il rinnovato hardwood dell’Alma Arena. Bologna non potrà contare su Cinciarini (caviglia), ma l’atteggiamento è quello di chi difficilmente non vendicherà l’onta subita due giorni fa.

Signore e Signori, gara 2!

I quarto #TsunamiBiancorosso
La presenza di Coronica in quintetto ci fa capire che Legion non deve entrare in partita, considerando il predominio di Knox come un fatto acquisito: questa volta è Bologna ad essere contratta e il primo timeout arriva sul +6 Trieste (8-2). La pressione ospite sui portatori di palla giuliani è intensa ma non insormontabile: Da Ros segna e smista assist con facilità imbarazzante e la Kontatto crolla a -20 sotto il boato degli oltre seimila presenti (28-8). Primo quarto stellare per l’Alma, che chiude avanti 32-12.

II quarto #RispostaDecisa
Com’era prevedibile l’ondata agonistica degli alabardati si placa temporaneamente e il parziale di 8-1 Fortitudo suggerisce a Dalmasson un minuto di chiarimento in panchina. Momento difficile? Cavaliero spara la tripla: questo il leitmotiv del carismatico n. 18 che i melomani dell’Alma Arena hanno imparato ad applaudire. Mancinelli è seduto da molti minuti (ancora qualche problema fisico, presumiamo) e i suoi compagni non riescono a trovare il cosiddetto bandolo della matassa tattico: la difesa di Trieste è, a tratti, da manuale (43-26 a 3.18). Finale in rallentando grazie ai tanti falli da entrambe le parti, ma il pericolo rimonta è scongiurato fino all’intervallo (50-31 per l’Alma).

III quarto #FalliFortissimamenteFalli
Tanti falli e tanti fischi su entrambi i lati del campo (ci sarebbe da discutere…): ne profitta Trieste, che sale a +26 infierendo su una Bologna “orfana” di un Legion nervoso e poco incisivo (59-33). Fase esteticamente brutta e poco interessante dal punto di vista dell’agonismo, anche a causa delle insostenibili interruzioni. I comprimari di Boniciolli rosicchiano qualche punto sul comprensibile calo mentale e fisiologico dei giuliani e la terza frazione si chiude sul 69-48 per una tenace Alma Trieste.

IV quarto #Tripudio
Quando Da Ros spara una bomba in faccia ad Italiano sullo scadere si può intuire il mood che caratterizzerà gli ultimi dieci minuti. Italiano prova a dare la scossa dall’arco, ma una sontuosa ola di gruppo ricaccia indietro le speranze ospiti mentre celebra i canestri della staffa di Pecile e compagni (82-61 a 2.50). Il “pubblico più bello d’Italia”, citando Petrucci, sventola le bandiere mostrando a tutto lo stivale il significato di una tradizione e di un’amore per la pallacanestro con pochi eguali.

 

TRIESTE – BOLOGNA  91-69

Alma Pallacanestro Trieste 2004: Simioni, Cavaliero 18, Bossi 2, Prandin 2, Baldasso 17, Parks 20, Cittadini 2, Coronica, Da Ros 13, Pecile 1, Green 16, Gobbato ne. All. Dalmasson
Kontatto Fortitudo Bologna: Mancinelli 4, Candi 4, Legion 10, Ruzzier 6, Campogrande 13, Montano 7, Costanzelli, Gandini 9, Raucci, Knox 9, Italiano 2. All. Boniciolli

Parziali: 32-12; 50-31; 69-48

 

Rajone